Mullah Akhtar Mansur, nuovo amir dei talebani Anche le sue immagini sono una raraità |
Nella concitata riunione di Quetta dove il Gran Consiglio talebano si era frettolosamente riunito tra mercoledi e giovedi e che ha deciso la nomina di mullah Akhtar Mansur, le spine sono uscite tutte. Secondo una ricostruzione dell'agenzia Pajhwok, una delle più attendibili, c'erano molti personaggi di rango ma tanti avrebbero disertato: tra i presenti Abdul Razzaq, già governatore di Nimruz, mullah Mohammad Rasul, già governatore di Kandahar, mullah Mohammad Hassan e mullah Abdul Salam, segretario di mullah Omar (che però secondo altra lettura non vi avrebbero invece partecipato). Eppoi la famiglia, rappresentata dal figlio Yacub e dal fratello di Omar, mullah Abdul Manan. Contrari questi ultimi alla nomina di Mansur, avrebbero lasciato l'incontro quando è stato fatto il nome dell'uomo che già da tempo guiderebbe l'ala politica del movimento e cui vengono attribuiti gli ultimi documenti “firmati” da Omar, tra cui quello che dà luce verde al negoziato. Anche Sheikh Habibullah con Qayum Zakir (che le cronache davano schierato per Yacub contro Mansur), avrebbero gettato la spugna in disaccordo sulla scelta. Qayum Zakir però ha poi smentito.
La testata del sito dei talebani: in continuo aggiornamento tecnico da settimane |
Tra gli oppositori di rango al nuovo emiro c'è anche l'ex ministro delle finanze talebano mullah Agha Jan Mutasem, personaggio controverso e complesso ma con un suo carisma e che molti vogliono addirittura vicino a Karzai. Attore importante del processo negoziale è un uomo molto chiacchierato e secondo alcune fonti accusato di aver rubato nel tesoretto talebano. Ha promesso un manifesto a giorni. Contro Mansur.
Questo articolo nella sua forma originaria a quattro mani con G. Battiston per Il manifesto si può leggere qui
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