"A Kabul, al mattino per prima cosa mi affaccio sulla terrazza di casa. Di fronte a me, in lontananza, ci sono le montagne dell’Hindu Kush, innevate anche in primavera, sulla rotta che punta al Nord, al passo Salang e poi alla città di Kunduz. A Ovest si va verso Mazar-e-Sharif, all’antica Balkh di Alessandro Magno, nella terra dei meloni zuccherini, fino al Turkmenistan. A Nord, a due passi c’è Dushanbe e il Tajikistan, oltre un confine trafficato. A Est ci sono le più antiche miniere di lapislazzuli al mondo e il Wakhan, la sottile lingua di terra che collega l’Afghanistan al Turkestan cinese degli uighuri oppressi da Pechino..." Leggi tutto il racconto sulla capitale afgana (Kabul mon amour) di Giuliano Battiston illustrato da Gio Pastori per The Towner
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