|
Qandeel Baloch in una foto tratta dal quotidiano Dawn |
Fouzia Azeem, più nota al grande pubblico come Qandeel Baloch, era una giovane ragazza di 26 anni diventata un idolo in Pakistan per le sue performance video, le interviste scioccanti, il modo di esporre il suo corpo, le continue provocazioni. Suo fratello Waseem, reo confresso, l'ha prima drogata e poi strangolata nel sonno nella casa dei genitori a Multan. Delitto d'onore si è subito detto. E Baloch ha conosciuto una fine non molto diversa da quella che subiscono tante coetanee che, per motivi d'onore, sono state uccise dalla famiglia o dai fidanzati. Sono 500 ogni anno in Pakistan le persone uccise, per la maggior parte donne. L'Italia, è bene ricordarlo, abolì la legge che giustificava il delitto d'onore solo nel 1981 e le donne comunque
continuano a morire anche se non allo stesso ritmo del Pakistan (che è però assai più popoloso del Belpaese). Ma la sua morte ha lasciato un segno profondo a differenza di tante anonime coetanee meno famose di lei. La notorietà del personaggio infatti, per la quale persino qualche
mullah aveva espresso simpatia, ha sollevato un putiferio e rilanciato
dibattiti e polemiche sulla questione. E c'è anche stato un passo ufficiale: oggi, a un paio di giorni dalla morte della giovane star dei social, il governo del Punjab (che già ha una legge provinciale più avanzata che nel resto del Paese) ha vietato alla famiglia di "perdonare" il figliolo omicida, una mossa che apre la strada in tribunale a pene minori. Qandeel Baloch però non c'è più. Le sia lieve il viaggio nell'ignoto.
Nessun commento:
Posta un commento