Visualizzazioni ultimo mese

Cerca nel blog

Translate

lunedì 31 dicembre 2018

Tutti al mare a mostrar le chiappe chiare

Che l’ineleganza sia ormai un tratto delle società contemporanee – specie di quelle come la nostra in cui l’eleganza era un elemento saliente – è un dato di fatto. Che non smette mai di stupire. Colpisce, qui a Bangkok – una capitale da oltre dieci milioni di abitanti – che le frotte di turisti che ogni giorno arrivano durante le feste per raggiungere le spiagge delle vacanze, si tramutino in pochi minuti da viaggiatori malvestiti in tipi da spiaggia cui manca solo l’ombrellone. Smessi i panni del viaggiatore, nove su dieci si infilano short e flip flop e, ostentando cappellini e occhiali da sole, passeggiano in città come fossero sulla spiaggia. Un attimo di resipiscenza - che ogni luogo dovrebbe avere il suo costume - arriva all’ingresso dei templi dove rigidissimi funzionari bacchettano le spalle nude, le ciabatte sciabattanti, calzoncini e minigonne. E’ bizzarro come guardiamo con fastidio i turisti stranieri che nelle città d’arte italiane si sbracano nelle fontane e camminano per Via Veneto come fossero a Pietrasanta. Ma quando tocca a noi (e per carità mi ci metto anche io), proprio a noi che non vorremmo mai figurar per turisti, ecco che ci dimentichiamo il bon ton e – ignari del ridicolo che suscitiamo – andiam per mercatini e negozi come fossimo ai bagni anche se Bangkok è bagnata solo da un fiume.

Accanto a questa mancanza di attenzione – che detta così sembra profilarsi come un mio stucchevole moralismo d’antan – ci dimentichiamo anche che l’eleganza è, quella si, un obbligo etico. E invece questa massa informe, omologata dalle tunichette e dalle immancabili tennis, i cappellini con visiera e l’esibizione dell’ultimo tattoo, manca proprio di eleganza, dunque di rispetto. Le donne appena un po’ meglio degli uomini, dominati da rasature marinaresche e colori che raramente si discostano dal nero. Nel nefasto sciame spiccano gli asiatici di casa che son vestiti normalmente come si usa in città. Sfilano come lo schiaffo che l’Asia sta affibbiando al Vecchio Continente dominato dalle felpe ormai costume anche degli uomini di governo. Che sia un atteggiamento aristocratico? Può essere, ma mi dà un senso di disagio. Vorrei essere nell’Oriente profondo ma resto invece nel circo discinto dei miei conterranei. Perdo il fascino sottile di queste terre mentre osservo chi mi somiglia passeggiare altezzoso sul pavè come Pippononlosa. Che quando passa ride tutta la città.

Nessun commento: