Se c'erano dei dubbi sul fatto che le elezioni tailandesi siano lo specchio di un vecchio scontro - quello tra le giunte militari sostenute dalla monarchia e i sostenitori della famiglia Shinawatra (Thaksin e sua sorella Yingluck entrambi esautorati ed esiliati) - il matrimonio di un rampollo di Thaksin a Hong Kong nei giorni scorsi ne è stata la riprova. Alla vigilia dell'apertura delle urne, cui ci si può recare da stamane nel Paese, c'era una sorpresa: al matrimonio in pompa magna ha partecipato infatti, senza nascondersi, la principessa Ubolratana Rajakanya che Pheu Thai, il partito che rappresenta in Thailandia gli interessi della famiglia esiliata, aveva presentato come candidata alle elezioni guadagnandosi così l'esclusione dalla corsa elettorale dopo un intervento diretto della Real Casa che ha vietato alla figlia del vecchio re - e sorella dell'attuale -. di entrare in politica. Quel matrimonio alla vigilia del voto, che i giornali tailandesi non han potuto ignorare, spiega bene come lo scontro tra i militari e il vecchio imprenditore populista sia tutt'altro che finito. Ritorna infatti nel voto di oggi. Ma con qualche sorpresa aggiuntiva.
La giunta militare che da cinque anni regge la Thailandia dopo una lunga sequenza di golpe in divisa va oggi alla sfida del voto nella prima tornata elettorale dove vecchie e nuove forze le contendono il nuovo governo. Ma è un’elezione blindata sia nei numeri sia nelle leggi che regolano la longeva e conservatrice monarchia siamese. Si vota per il rinnovo di 500 membri dell’Assemblea nazionale con un sistema complicato e farraginoso e non basterà guadagnare la metà più uno per ottenere la guida del governo... segue su atlanteguerre.it
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