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mercoledì 24 aprile 2019

Garbuglio Sri Lanka

A due giorni dagli attentati in Sri Lanka durante il giorno di Pasqua arriva anche la rivendicazione. La firma lo Stato islamico attraverso l’agenzia Amaq. Ma sono poche righe che reclamano l’affiliazione degli attentatori che, per quanto si sa – e lo stesso vale per gli arrestati – sono solo dello Sri Lanka, un Paese che al califfato di Al Baghdadi ha tributato solo trenta forse quaranta militanti. Poi viene diffusa una fotografia che rappresenterebbe i kamikaze srilankesi. Ma si tratta di otto figure col volto coperto, tranne una al centro che imbraccia un fucile. E’ l’unica faccia che possa portare a un’identificazione che renda credibile l’immagine.

L’isola intanto si è risveglia ieri sotto sequestro e con un bilancio delle vittime sempre più in salita che ha ormai superato i 320 morti. Oscurati i social e limitata la viabilità, la notte scatta il coprifuoco e da Colombo è partito l’ordine dello stato di emergenza che consente alle forze di sicurezza di poter agire liberamente. A comandarle direttamente, per mandato costituzionale, è il presidente Maithripala Sirisena, accusato nel dopo strage di aver ignorato allerta dei servizi segreti indiani e americani dei primi di aprile che annunciavano il rischio attentati. Ma è una polemica, scoppiata lunedi e continuata anche ieri, che sembra soprattutto riflettere la guerra tra presidenza ed esecutivo, guidato dal premier Ranil Wickremesinghe, solo qualche mese fa defenestrato dal presidente Sirirsena e poi reinsediato dopo una sentenza della Corte costituzionale... (continua su atlanteguerre.it)


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