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mercoledì 13 agosto 2008
MUSHARRAF VERSO L'IMPEACHMENT
La mozione di impeachment contro il presidente pachistano Pervez Musharraf sarà presentata in parlamento la prossima settimana. Lo ha annunciato ieri il ministro dell'Informazione Sherry Rehman, spiegando che la coalizione di governo è tranquilla: può contare su una maggioranza di due terzi, più che sufficiente per ottenere la messa in stato d'accusa del presidente. La notizia corona una giornata densa di avvenimenti politici e di una nuova ventata terroristica che ha ucciso almeno 13 persone dopo settimane in cui gli attentati erano stati oscurati dalle battaglie in corso tra esercito e paktalebani nella riottosa provincia del NordOvest da cui, tra l'altro, si è avuta conferma della morte di Abu Said al Masri, ritenuto un membro della cupola di Al Qaeda.
Ma la Provincia della Frontiera del Nord Ovest (Nwfp) ha giocato ieri anche la sua partita più propriamente politica sfiduciando, come già aveva fatto l'Assemblea provinciale del Punjab, il presidente. Le altre due province, il Sindh e il Belucistan, si esprimeranno nei prossimi giorni a ridosso della mozione di impeachment che sarà presentata a breve in parlamento. Nella Nwfp la sfiducia ha ottenuto il consenso di 107 membri su 124 (13 gli astenuti) e con un voto molto significativo: quello di Aftab Sherpao, ex ministro degli Interni con Musharraf, che ha deciso di appoggiare le accuse rivolte al presidente (ex membro del Partito del popolo pachistano dei Bhutto fino al 2002, era a capo di una fazione che aveva appoggiato Musharraf nella legislatura precedente).
La vera domanda che tutti si fanno in queste ore è cosa farà adesso l'esercito e il suo potente capo, il generale Ashfaq Pervez Kiyani, nominato da Musharraf nel novembre dell'anno scorso 14mo capo delle forze armate del Pakistan, un esercito che conta 600mila uomini e possiede l'arma atomica. E cosa farà l'Isi, il potente servizio segreto nazionale che, inutilmente, il premier Gilani ha tentato nei mesi scorsi di portare sotto l'ala del ministero degli Interni, cioè sotto il diretto controllo del governo....
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