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sabato 8 novembre 2008

COSA PENSA OBAMA DELL'AFGHANISTAN?



L'ultimo raid è di giovedì scorso nella provincia di Badghis: 13 talebani uccisi ma anche sette civili, spiegavano ieri funzionari afgani. Lo spiegavano nello stesso giorno in cui l'inchiesta delle autorità locali del distretto di Shah Wali Kot (Kandahar) stabiliva che lunedì un missile americano ha ucciso 26 talebani e 37 civili ferendone altri 27. Il missile ha colpito in pieno un matrimonio. Scena già vista. La giustificazione, già sentita, è che i talebani si fanno scudo delle cerimonie. L'epilogo è che ogni famiglia ha ricevuto 2mila dollari e i feriti un centinaio. Secondo l'Associated Press le vittime afgane della guerra – tra talebani e civili – ha superato quota 5.300. Numeri iracheni.

La foto è di Romano Martinis

Lo spettro dell'Iraq sembra dominare un conflitto che va di male in peggio. E a questo stavano probabilmente pensando i consiglieri di Barak Obama e John McCain quando il generale Douglas E. Lute, “senior” del National Security Council, li ha invitati a metà ottobre in un club privato dell'esercito americano a Washington. In quella sede i funzionari più addentro alle cose afgane dell'Amministrazione uscente, confortati dal professor Barnett Rubin, un esperto di cose afgane della New York University, hanno cominciato a spiegare loro la nuova strategia che la casa Bianca sta mettendo a punto per il paese invaso nel 2001 . Gli sherpa dei due candidati avrebbero considerato con “realismo” le opzioni sul tavolo che riguardano uno scenario sotto il diretto controllo del generale David Petraeus, considerato l'uomo che ha fatto intravedere la luce in fondo al tunnel al pantano iracheno. La sua strategia è in via di definizione ma la Cnn ieri ne ha anticipato le grandi linee guida, solo in parte già note. Linee guida che, a quanto sembra di capire, sono condivise dallo staff del nuovo presidente, perlomeno sul piano militare...Leggi tutto su Lettera22

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