Per ora è poco più di un nome: Kim Jong Un. Di lui si sa poco o nulla tranne che è nel fiore degli anni. E nemmeno la sua immagine circola in Corea del Nord, se non per un ritratto che il vecchio cuoco di Kim Jong Il, il monarca rosso di Pyongyang, avrebbe disegnato tracciando una sorta di identikit. Ma se le indiscrezioni della stampa sudcoreana hanno ragione, e se hanno ragione i ricordi di colui che supervisionava i pasti della dinastia rossa nordcoreana, di Kim Jong Un (anche noto come Kim Jung Woon) sentiremo presto riparlare.
Di lui si era già detto, nel gennaio scorso, che sarebbe stato l'erede designato a garantire la sopravvivenza e la continuità della dinastia iniziata da Kim Il Sung, classe 1912, con la nascita della Repubblica popolare di Corea nel 1948. Ma la notizia, apparsa sull'agenzia sudcoreana Yonhap, poteva essere solo uno dei tanti rumor nati attorno al probabile ictus sofferto da Kim Jong Il nell'agosto scorso e sui cui erano fiorite molteplici indiscrezioni alcune delle quali lo davano persino per morto. In marzo però, due mesi dopo, la Bbc aveva parlato di Kim Jong Un come di un possibile candidato all'Assemblea, il parlamento nordcoreano. Ma poi il nome del quartogenito di Kim Jong Il, nella lista degli eletti non era stato menzionato. In compenso altre indiscrezioni descrivevano la sua scalata al potere attraverso l'assunzione di una carica intermedia nella potente Commissione di difesa nazionale, creata da Kim Jong Il e di cui il monarca rosso è a capo.
La notizia che rimbalza sulla stampa sudcoreana dà invece per praticamente certa la scelta, citando fonti di intelligence della Corea del Sud che avrebbero intercettato delle mail che partite da Pyongyang alla volta delle missioni diplomatiche della Nordcorea all'estero. Vi si menziona il quartogenito del monarca rosso e dunque si conferma indirettamente la successione A Kim Jong Il....
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