
L'idea era che cose simili dovessero essere messe al bando e che, in futuro, l'Afghanistan fosse tutelato dalla corruzione dei valori islamici o meglio della loro lettura più retriva. A muoversi erano stati gli uomini vicini ad Abdul Rasul Sayyaf, islamista della prima ora, comandate mujaheddin di punta vicino, come soldi e pensiero, ai sauditi. Anche grazie a Sayyaf, membro del parlamento, arriva in commissione antinarcotici un lungo dossier preparato da diverse autorità religiose. Un altro parlamentare, Taj Muhamad, buon amico dell'ex leader della lotta antisovietica e membro della commissione, lo prende in mano e si fa promotore del dossier, redatto fuori dal parlamento, facendolo diventare un disegno di legge da discutere coi parlamentari. Ma i realtà il disegno di legge non fa molta strada. In parlamento e nella stessa commissione fatica a trovare adepti e il progetto apparentemente si ferma.
In realtà, notano alcuni osservatori, si tratta di una legge veramente islamista ossia più “moderna”, se così si può dire, degli editti di mullah Omar, influenzati dal codice d'onore dei pashtun e da una visione “rurale” della società afgana. Forse, proprio per questo, è più pericolosa ancora. La legge ha inoltre una serie di raffinatezze politiche interessanti.... (continua)
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