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domenica 20 settembre 2009
GLI ISLAMISTI DEMOCRATICI DI KABUL
Torno più nello specifico sul decreto legge - Law on Fight against the Ethical Corruption and [Safeguarding] the Social [Security]- in discussione al parlamento afgano e su un disegno di legge che stazione da un po' e che fu proposta dagli uomini vicini a Sayyaf, un islamista afgano molto amico dei sauditi. Ci si iniziò a lavorare agli inizi del 2008 fuori dal parlamento
Vietata la musica nei luoghi pubblici. E, se il volume è troppo alto, anche nelle case private. Vietato non osservare la tradizione del velo e vietato, pena una multa, che un uomo e una donna si stringano la mano se non sono parenti. Vietato offrire un passaggio notturno a una fanciulla che non sia accompagnata da un consanguineo o dal marito. E stia ben attento chi affitta una stanza per la notte a una donna e un uomo che non sono sposati perché, in questi casi, si rischia anche il carcere: da tre mesi a un anno.
Non è purtroppo uno dei famosi editti che hanno resa famosa la più oscurantista tra le interpretazioni del dettato religioso islamico. Non è una legge dei talebani che, sino al 2001, fecero dell'Afghanistan un emirato ispirato alla purezza delle origini. E' una legge “talebana” che il parlamento attuale di Kabul sta discutendo nella Commissione che ha il compito di licenziarla per poi sottoporla alla firma al presidente della repubblica. La legge per la “Lotta alla corruzione etica e per la salvaguardia sociale” non è ancora un caso ma presto lo diventerà. C'è altro da occuparsi al momento e poi, con qualche morbido emendamento, si è appena chiuso il capitolo della famosa legge sul diritto privato degli sciiti. Ma è questione di settimane, forse di giorni. Il testo gira, creando imbarazzo e disappunto, sui tavoli della ambasciate dei paesi occidentali, gli sponsor della democrazia da laboratorio fabbricata per l'Afghanistan dopo il 2001. Con questi risultati? E' una bomba a tempo destinata a creare nuove polemiche e, una volta per tutte, a squarciare il velo (è il caso di dirlo) delle ipocrisie: nel parlamento afgano siedono deputati la cui ideologia non differisce granché da quella di mullah Omar. Sono i vecchi mujaheddin della resistenza anti sovietica, non meno islamisti degli uomini in turbante che assaltano i convogli della Nato. Hanno solo fatto una diversa scelta di campo su cui, per convenienza, a lungo si è chiuso un occhio.
Il disegno di legge in discussione prevede la nascita di una Commissione etica guidata dal Ministero per l'Haj (il pellegrinaggio alla Mecca), nei cui uffici dovrebbe nascerebbe un segretariato operativo col compito di individuare e far punire. Preludio forse a una polizia del vizio su modello iraniano. Ed è molto chiara negli obiettivi: intende combattere la “corruzione” ma non quella del portafoglio. Quella “etica e sociale” ossia “atti contro la Sharia islamica...che minano lo sviluppo sociale”. E' contro le “trasmissioni devianti...contrarie ai valori islamici” e riguarda l'“osservanza religiosa del velo (Sharia)”, il codice attraverso cui vestirsi e la protezione di tutti i luoghi pubblici (dai parchi agli autobus, dalle scuole ai bazar – praticamente ogni spazio comune) in cui si cammina, si entra o si staziona.
Le punizioni sono variabili: è punito con tre mesi o un anno chi vende e compra alcolici o video casette in cui si vedano anche solo “corpi mezzi nudi” e l'albergatore che non si assicuri se i suoi ospiti sono marito e moglie. Sei mesi o un anno vengono comminati a chi organizza danze femminili, pena prevista anche per la ballerina professionista che danzi davanti a un pubblico di maschi. Un anno e una multa a chi prepara corsi di palestra per uomini e donne. Tre mesi o un anno a chi permette a una femmina o a un bambino di ballare, mentre una multa tocca a chi dà un passaggio di notte a una donna non accompagnata da parenti o a chi si “travesta” con abiti dell'altro sesso. Ma persino una donna o un uomo che si stringano la mano senza essere parenti andranno incontro a un'ammenda. Che diventa più alta per chi organizza feste miste. C'è inoltre un monito allarmante alle Ong: non potranno far viaggiare il personale femminile senza il legale compagno e non potranno, nei loro locali, ospitare donne che non siano regolarmente impiegate. Come organizzare dunque riunioni con le donne senza mariti o fratelli al seguito? Viene anche punito il gioco d'azzardo, il fumo in pubblico e la lotta tra animali (quest'ultima una piaga assai diffusa - dai galli, alle quaglie - anche a Kabul). Ma viene anche vietata la musica all'aperto e, se ad alto volume, persino in casa. Come ai tempi di mullah Omar. Manca solo la pena capitale e l'impiccagione dei televisori.
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