Alle 11 di stamattina ora italiana erano già oltre 693 mila le firme raccolte dal sito Avaaz.org (specializzato nel divulgare petizioni) a favore di Julian Assange, il creatore di Wikileaks. “La campagna d'intimidazione sferrata contro Wikileaks è un pericoloso attacco alla nostra libertà di stampa e di espressione – dice l'appello sul quale si legge che - qualcunque cosa si pensi di WikiLeaks, gli esperti legali sostengono che non vi sia in ballo alcuna violazione di legge, e il gruppo lavora in collaborazione con eminenti testate (NYT, Guardian, Spiegel) per esaminare con attenzione i documenti pubblicati - a oggi meno dell’1% dei cablogrammi è stato divulgato”.
L'associazione chiede una “mobilitazione pubblica enorme in difesa delle libertà democratiche fondamentali” e spiega perché firmare la petizione contro a queste azioni repressive che si può sottoscrivere a questo indirizzo: https://secure.avaaz.org/it/wikileaks_petition/?vl
Il testo rivolto ai governi statunitensi e altri e alle multinazionali coinvolti nella repressione contro WikiLeaks dice testualmente “Vi chiediamo di fermare immediatamente la repressione ai danni di WikiLeaks e dei suoi alleati. Vi esortiamo a difendere il rispetto dei principi democratici fondamentali e della libertà di stampa e di espressione. Se WikiLeaks e i giornalisti con cui collabora hanno violato la legge dovrebbero essere perseguiti in tribunale con un giusto processo. Non dovrebbero essere vittime di una campagna d'intimidazione extra-giudiziaria”.
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