Tra la quantità di roba, robetta e robaccia pubblicata in Italia sull'Afghanistan, c'è qualche rara eccezione che appare doveroso segnalare. A seguire quanto viene pubblicato dall'editoria italiana infatti, non si capisce bene quale sia il metro che gli editori seguono per parlare di questo Paese. Come che sia le perle non sono molte. Quella, impegnativa, appena mandata in libreria dalla Beit di Trieste, rientra nel tentativo di nobilizzare l'attività pubblicistica italiana sull'Afghanistan. Si tratta di un imponente manuale di storia di oltre 450 pagine che parte dalle origini e arriva praticamente ai giorni nostri. Un'opera imponente dell'olandese Willelm Vogelsang, non priva di luci e anche di qualche ombra, tradotta da Piero Budinich che della casa editrice triestina è l'animatore.
Il voluminoso tomo si intitola “Afghani. Popolo millenario” (chissà perché Aghani con l'”h”, ma è una scelta che fanno molti italiani benché nella nostra lingua la g davanti alla a sia sempre dura e dell'h si possa, se non debba, fare a meno). Il pregio del volume è che copre un vuoto solo in parte colmato da Afghanistan di Elisa Giunchi, un libretto di 150 pagine uscito per Carocci qualche anno fa. In italiano (e di autori italiani), che mi risulti, c'è di equivalente al lavoro di Vogelsang, c'è soltanto Afghanistan crocevia dell'Asia, il lavoro di Caspani e Cagnacci che rislae agli anni Cinquanta (oggi introvabile e che andrebbe ripubblicato).Il problema del testo di Vogelsang è quello di tutti i manuali. Se andate in profondità su un argomento c'è qualche (inevitabile) inesattezza, Ma il punto non è qui. Ciò che sembra mancare, almeno a una prima superficiale scorsa del volume, è una chiave di lettura che vada oltre un semplice e ordinato susseguirsi di avvenimenti (che è invece il maggior pregio del testo di Giunchi).
Eccesso di equilibrio e timore di finire nel tritacarne dell'ideologia o della lettura di parte? Può darsi. Ma questa mancanza, a nostro avviso, finisce per nuocere al testo.
Detto questo, il testo di Vogelsang va comprato e tenuto in libreria per tutte le consultazioni necessarie. Ottimo testo per l'accademia (e dunque PER i corsi che trattano di Afghanistan), riempie quel vuoto nello scaffale, perlomeno per i libri in italiano (o tradotti in italiano). Il prezzo è anche molto ragionevole: solo 22 euro che, in questo caso, sono soldi davvero ben spesi.
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