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giovedì 7 febbraio 2013

LA GUERRA IN MALI....

I risultati del sondaggio che Lettera22 ha condotto sui visitatori del suo sito a partire dalla prima settimana di guerra in Mali rivelano alcune cose, per quanto relativo sia un sondaggio sulla rete ma comunque su un sito che ha una specializzazione in politica estera, che pubblica soprattutto approfondimenti e che ha anche una buona percentuale di lettori fissi. Per 18 di loro (17,8%), la guerra Andava fatta senza se e senza ma, per 8 (8,2%) Andava condotta in altra maniera, per venti tra i votanti (20,5%) Era meglio trovare una via diplomatica e per la maggioranza(53,4%) invece La guerra è sempre sbagliata. Questi dati mi hanno stupito. Aggiungo due elementi.

Io avrei personalmente scelto l'ipotesi 2 per questi motivi: "senza se e senza ma" vuol dir tutto e nulla comprese le vittime civili. Insomma a qualsiasi costo. La sola via diplomatica, è in linea di principio la miglior strada, ma non al punto in cui eravamo arrivati in Mali. Pensandoci prima forse si poetva anche fare ma già un anno fa si capiva che le cose sarebbero andate in quella direzione: i jihadisti cercano lo scontro dunque bisogna prepararlo il problema è semmai come. Infine c'è il rifiuto totale della guerra. Mi trova d'accordissimo ma è un'aspirazione generale che, senza adeguati strumenti, resta solo un'enunciazione di principio. Credo che al punto in cui erano arrivati i fatti, il conflitto fosse inevitabile ma c'era ancora modo di fare altro: era meglio aspettare lo schieramento Ecowas (inclazando gli africani) e sarebbe bastata una schicchera per fermnare le colonne dei jihadisti perché il problema vero arriva adesso, col controllo territoriale. Infine non posso credere che non ci sia uno Stato africano con tre o quattro caccia che siano in grado di fermare una colonna di 150 jeep. E' un'azione che si può fare anche con gli elicotteri. Il conflitto era inevitabile ma è stato confotto more solito: uno Stato muscolare, e con passato coloniale, prende la testa del corteo e trascina tutti gli altri. E' la vecchia teoria che nel mondo sottosviluppato c'è sempre biosgno di noi. Così proprio non mi piace e c'era tutto il tempo di preparare per bene le cose visto che l'occupazione del Nord maliano era vecchia di mesi. Quanto all'Onu, che fa? Dorme sonni beati cullata dal dottor Ban Ki-moon, un uomo che si limita a prendere atto, risolutamente timido nel prendere l'iniziativa e specchio di quanto abbiamo esautorato la società delle nazioni. Guai a dar retta a chi continua a dire che l'Onu non serve a nulla: i suoi limiti dipendono solo dalle nostre scelte non dalla macchina in sé.

L'altra considerazione è che, vedendo man mano i risultati dei sondaggi, quello iperpacifista - La guerra è sempre sbagliata - ha preso forza via via che la guerra andava avanti. Quando se ne è parlato di più e quando, forse, son venute fuori le magagne. Tutti gli strateghi sanno - Hitler lo aveva chiarissimo - che la guerra lampo è la migliore proprio perché non lascia il tempo di riflettere. Ma questo genere di guerre, se mai sono esistite (perché un conflitto va poi sempre misurato sul lungo periodo), non funzionano più. La loro unica fortuna è il black out informativo e la sempre minor attenzione dei media e dei decisori politici ai conflitti. L'Italia ha mandato due aerei e un centinaio di soldati da quelle parti (non sappiamo bene dove) ma il passaggio parlamentare che ha autorizzato l'invio (dunque l'entrata in guerra) è avvenuto con...un'ordine del giorno...dopo un dibattito scarno e poco approfondito.

Certo, quando le cose vengono fatte così è meglio astenersi. Davvero la guerra è il peggiore dei mali soprattutto quando la si fa nel silenzio generale, tanto più potente quanto la guerra è lontana e non riguarda fratellini con la pelle bianca.

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