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lunedì 11 marzo 2013

KARZAI-HAGEL, UNO A ZERO PER IL PRESIDENTE


E' toccato a Chuck Hagel, neo segretario alla Difesa, smentire direttamente a Karzai possibili“back channel” americani coi talebani. Ieri Hamid Karzai aveva lanciato l'accusa sostenendo che statunitensi ed europei trattavano in segreto a Doha avendo tagliato fuori Kabul. Oggi Hagel, a colloquio col presidente, ha risposto la frase di rito: senza gli afgani nessuna trattativa. Ammirevole la tecnica usata da Karzai che, nonostante quel si possa pensare di lui, si rivela un fine politico. Se ha lanciato quell'accusa pubblicamente ha in mano qualche asso e comunque, se mai bluffasse, lo sa far bene. Costringere Hagel a smentire in diretta a Kabul è stata un abile mossa. Intanto la conferenza stampa congiunta dopo il colloquio dei due è saltata. Motivi di sicurezza? Anche, scrive l'agenzia Pajhwok, ma non solo. Ci sono un paio di questioni dolenti su cui evidentemente si fatica a trovare un accordo. La polemica sulle forze speciali americane a Wardak (sulla controversa vicenda accaduta oggi in questa provincia torneremo domani), il passaggio di consegne a Bagram (Karzai insiste che avverrà in settimana), il destino della basi, il numero di soldati che resteranno in Afghanistan. Ma intanto Hamid Karzai mette a segno un altro colpo. Uno a zero per il presidente in una guerra dei nervi con Washington con cui i rapporti sono tesi. Interessante il ruolo dei comprimari (tra cui noi italiani). Silenzio e via. Sembra che ormai sia stata girata la pagina e che Kabul sia un nodo solo per Washington. Con buona pace della politica estera comune ma anche di quella dei singoli Stati che hanno militari tra le forze Nato.

Ps Agli oppositori di Karzai la mossa non è affatto piaciuta a hanno condannato l'uscita di ieri del presidente

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