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lunedì 10 giugno 2013

AFGHANISTAN, LA VITTORIA DEL BIG MAC

Ho sempre detto e scritto che la Nato e gli americani hanno perso la loro guerra in Afghanistan. Mi sbagliavo. La sentenza è forse vera per l'Alleanza che con questo Paese ha trasformato in fallimento politico una vittoria militare facilmente annunciata, ma per gli americani è diverso. La loro forza, che è poi quella di ogni impero che si rispetti, sta nell'esportazione di un modello, di una visione del mondo: l'american way of life. Tutto ciò passa attraverso molti aspetti della vita degli individui di cui uno dei fondamentali è il cibo.



Così quando sul volo Kam-air da Kabul a Mazar mi son visto portare, anziché i rituali micro bolani fritti (pastella tirata di farina ripiena) un sandwich “Sadaf” ho capito come avanza la sottile occupazione culturale degli americani che già a Kabul producono Sprite e Coca. Ma, state bene a sentire, il cold sandwich Sadaf, composto di una fetta di tacchino, insalata, cetriolo e ketchup insaccati in un panino morbido al latte, non solo è prodotto e confezionato a Kabul (non so da che tipo di azienda), ma porta stampigliata sull'involucro che lo contiene l'immagine di un cuoco, tipicamente occidentale, che fa da sfondo a un classico big mac con una fetta di prosciutto in bella mostra. Inequivocabilmente prosciutto cotto nel Paese più osservante della terra. Nessuno fa una piega e non so dire cosa la gente ne pensi, però gradisce e accompagna con la Coke.

Avran pure perso la guerra politica, quella militare, quella della governance (il panino prevede un numero di autorizzazione sanitaria che però non c'è), ma la guerra del Mac stanno provando a vincerla senza apparente difficoltà. Del resto mi aveva colpito tempo fa – sempre a Kabul - un tipico Kentucky Fried Chicken ribattezzato Kandahari Fried Chicken. Dite voi se è colonialismo, sincretismo, globalizzazione o altro.

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