“In
the absence of a continuing presence and continuing financial
support,” the intelligence assessment “suggests the situation
would deteriorate very rapidly,” said one U.S. official familiar
with the report”.
In
buona sostanza, dice il rapporto, se gli afgani non firmano il Bsa (l'accordo bilaterale di partenariato sulla sicurezza), saran guai. Niente soldati e niente soldi. In effetti, senza soldati ma soprattutto senza soldi (per mantenere inalterati gli stipendi ai soldati e investire nel sociale) sarebbero davvero guai seri. I soldati per la verità servono più a noi che agli afgani. Servono a controllare le basi uin territorio afgano per altri fini che non la sicurezza interna. I soldi invece sono fondamentali perché, come Storia insegna, il regime filosovietico di Najibullah resistette ai mujaheddin per tre anni salvo sciogliersi come neve al sole quando Mosca tagliò i fondi. Un passaggio che di solito sfugge. E' una sorta di ricatto di cui abbiamo già parlato più volte. Ecco che il rapporto lo mette nero su bianco e poi ecco che il rapporto supersegretissimo arriva sul tavolo del Wp. E poi ecco che un funzionario di rango lo critica (oggi il Times di Londra ha aggiunto carne al fuoco con simili preoccupazioni sul futuro talebano del Paese). Lunedi infine ecco che la Casa Bianca ribadisce ufficialmente il concetto e reitera la minaccia. Ci sta tutto, compreso il fatto che il rapporto sulla sicurezza dice quel che i fautori del Bsa (gli americani) vogliono sentirsi dire: attenzione, senza di noi, i nostri soldati, i nostri soldi, sarà il caos. Un pessimo inizio anno a suon di veline e di rapporti segreti ad hoc che diventano pubblici il giorno dopo. Già visto, già sentito.
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