Come
ormai da copione da quasi una settimana, anche stanotte i caccia
dell'aviazione con la mezzaluna in campo verde hanno colpito le aree
tribali alla ricerca di nascondigli, santa barbara, rifugi dei
talebani pachistani (Ttp). La zona prescelta per questa quarta ondata
di attacchi aerei da che è fallito il negoziato tra governo e Ttp,
avrebbe – dicono le prime stime – un bilancio di almeno trenta
morti, uccisi al di qua e al di là del confine tra Sud e Nord
Waziristan, quest'ultimo considerato la base per eccellenza delle
milizie islamiste.
Un
bilancio esatto dei morti è difficile da fare: non ci sono fonti
indipendenti e durante la giornata di solito il numero dei caduti
sale. Impossibile per ora, sapere delle vittime
civili. I morti sono sempre, inesorabilmente, militanti. Difficile da
credere. Sul piano diplomatico intanto, si avanza l'ipotesi di una
possibile ripresa del negoziato. Insomma governo ed esercito
darebbero una lezione in profondità e poi tornerebbero al tavolo. Ma
forse questa volta non sarà come nel gennaio scorso (oltre un
centinaio le vittime che adesso sono già di più) quando i raid si
limitarono a un beve spazio temporale. E' probabile che i
bombardamenti vadano avanti a lungo e prefigurino anche un attacco di
terra. per adesso a terra di fanno retate: ieri a Rawalpindi almeno 100 persone sono state arrestate. Il messaggio sembra: fasciamo sul serio.
Ieri
è stato l'unico giorno tranquillo ma non comunque per i talebani. Un
imboscata, non si sa da chi organizzata, ha fatto fuori AsmatullahShaheen, capo operativo del Ttp, primula nera con una taglia sul
collo di 10 milioni di rupie (circa 60mila euro). E intanto anche le azioni dei talebani o dei loro sodali proseguono: ieri è stata trovata e disinnescata una granata nei pressi del consolato iraniano di Peshawar
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