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lunedì 30 marzo 2015

Il Pakistan e la guerra nello Yemen

Per adesso nessuna decisione è stata presa. Nonostante il premier pachistano Nawaz Sharif abbia assicurato alla monarchia dei Saud che Islamabad sarebbe stata pronta anche a impiegare  il suo esercito per difendere la sicurezza dell'Arabia saudita, la notte deve aver portato consiglio. A quanto si sa sulla guerra in Yemen nessuna decisione, oltre alla dichiarazione di principio, sarà presa da Islamabad prima del rientro di una visita a Riad capitanata nei prossimi giorni dal ministro della difesa Khawaja Asif e dal consigliere di Nawaz Sartaj Aziz. Per ora il Pakistan ha solo evacuato 500 cittadini col passaporto pachistano e residenti nello Yemen e ha comunque assicurato che nessuno dei pachistani residenti in Arabia saudita partecipa più o meno direttamente nel conflitto. Nawaz Sharif, visto che Riad è un importante finanziatore, doveva forse far mostra di solidarietà ma adesso sembra che la linea del governo sia prudente con una chiamata in causa della Conferenza islamica (Oic).

Meglio di ogni altra considerazione mi pare valgano quelle contenute in un articolo di un giovane studioso pachistano, Suleain Akhtar, che mi permetto di suggerire e che, senza giri di parole, sconsiglia vivamente il suo governo dal prendere parte a quella che considera una "guerra imperialista" che non ha nulla a che vedere né col conflitto tra sciiti e sunniti, né con qualsivoglia altra considerazione che non sia un conflitto rivolto a fermare l'Iran di cui Riad  teme e ha sempre temuto l'espansione come potenza non solo regionale. Tanto che i suoi finanziamenti al Pakistan (e ai movimenti fondamentalisti del Paese) vanno proprio letti in questa chiave. Una guerra sotterranea che ora in Yemen viene allo scoperto.

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