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giovedì 17 dicembre 2015

Zarb- e-Azb: a che punto siamo (aggiornato)

Raheel Sharif comandante in campo
 delle FF AA pachistane. Uomo forte
Qualche giorno fa, l'esercito pachistano ha dato i risultati dell'operativo Zarb-e-Azb che, da un anno e mezzo, tempesta le postazioni talebane in Waziristan del Nord. Viene definito un grande successo. Con circa 30mila soldati impegnati sul terreno e il sostegno dell'aviazione, l'operazione compie adesso 18 mesi di attività.

3,400 terroristi sarebbero stati uccisi in 837 nascondigli ora distrutti con  13,200 Ibo's (operativi militari).  I morti tra i militari sono 488  (Pakistan Army, Frontier Corps (FC) e Sindh Rangers)  1,914 i feriti. Sono in funzione 11 corti militari che hanno in mano 142 casi di cui 55 risolti. 31 i terroristi giudicati colpevoli dalle corti militari (sono state autorizzate dopo l'inizio dell'operativo e possono condannare a morte perché Islamabad ha sospeso la moratoria). Alcuni sono già stati impiccati

Gli effetti sui civili

In giugno l'esercito ha sostenuto che in Waziristan non ci sono state vittime civili. Purtroppo non ci sono né dati né stime indipendenti anche perché la zona è off limits per giornalisti e ricercatori. Gli sfollati possono però dare un'idea. Secondo la stampa pachistana gli sfollati erano - nel luglio del 2014 a un anno cioè dall'inizio dell'operazione -   circa un milione ( 929,859Idp's - internally displaced persons - da  80,302 famiglie registrate). Tenuto conto che la popolazione stimata del Nord Wazirista è tra i 4-500mila....Entro dicembre (adesso) l'esercito contava di rimpatriare nei luoghi d'origine tutti gli sfollati. Secondo fonti militari (che hanno reso nota la cifra il 19 dicembre), il totale delle famiglie sfollate assommava a 291.827; ma solo il 40% di queste  (108.503) avrebbe fatto ritorno a casa. Aggiungo qualche piccola nota a margine.

Terrorismo e politica estera: i rapporti con Riad

Islamabad ha intanto aderito alla coalizione di 34 Paesi musulmani (la stragrande maggioranza anche se con parecchi distinguo: Giacarta ha espresso sostegno ma non ha aderito) messa in piedi da Riad. Ha messo però qualche paletto sull'estensione della sua partecipazione. Il Pakistan è un Paese nucleare e quindi la sua presenza è rilevante. Ma è anche una nazione non araba e che confina col vicino Iran, escluso a priori dalla coalizione con Siria e Irak.  In marzo, Islamabad si era rifiutata invece di aderire alla coalizione armata contro lo Yemen, cosa che aveva molto irritato Riad. Possibile che Islamabad tenga conto dell'appoggio che il Golfo ha garantito, almeno all'inizio, a Desh che sta crescendo e aumentando i problemi interni.

La radio di Daesh in Afghanistan

Si è infatti aggiunta la minaccia di Daesh che sta rafforzando le sue posizioni in Pakistan e Afghanistan. In questi giorni una Radio del Califfato trasmette nella provincia di confine del Nangarhar, dove è nota la presenza di Daesh. Ma non è chiaro se l'emittente ha i suoi studi nell'area di Jalalabad (capoluogo) o oltre confine



Ultimo aggiornamento 19/12/2015

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