Eppure Pabillo ancora non aveva saputo dell’ultima decisione del suo governo: dimezzare il numero delle famiglie beneficiarie di un programma varato per sostenere l’economia popolare durante il virus, dal momento che “diminuiranno le famiglie sottoposte a quarantena”. Il Dipartimento per il benessere sociale e lo sviluppo considererà solo 11,5 milioni di famiglie anziché i quasi trenta considerati nel primo mese di erogazioni (aprile) e che hanno ricevuto assistenza finanziaria per oltre 237 milioni di euro. Anche se – ricorda la stampa locale – secondo la Banca Mondiale il sussidio avrebbe “impedito un aumento della povertà” destinata a crescere senza interventi di sostegno.
Esattamente quel che pensa il presule secondo cui, in epoca di Covid-19, le conseguenze di come agisce o non agisce le leadership è un gioco sulla pelle della gente: “Le loro decisioni incidono sul benessere economico dei loro elettori e hanno un impatto sulla salute e la qualità della vita”. Sempre senza far nomi, “sarebbe di grande aiuto – ha aggiunto - se i leader potessero essere chiari perché molte dichiarazioni sono vaghe e spesso irrilevanti. E questo perché chi parla è confuso, ha un secondo fine o semplicemente non gli interessa se la gente capisce o no”. Un affondo condiviso visto che diversi osservatori hanno espresso preoccupazione per i pieni poteri che Duterte si è fatto attribuire da un parlamento che controlla completamente e che ora ha aumentato i suoi spazi di manovra. La riprova dei timori è l'ordine alla rete ABS-CBN - notoriamente critica con Duterte - di interrompere immediatamente martedi le trasmissione dopo la scadenza della licenza. La rete, che impiega circa 11.000 persone, martedì è andata in onda su TV e radio gratuite attraverso le Filippine. Babillo ha subito commentato dicendo che la mossa agita lo spettro della legge marziale.
La querelle con la Chiesa è antica: dopo che in febbraio Tagle è stato richiamato a Roma per dirigere la Congregazione di Propaganda Fide – e a far parte del ristretto team di consiglieri del papa tanto che molti lo danno come possibile nuovo pontefice – Duterte ha detto che Francesco lo aveva richiamato per la sua eccessiva politicizzazione e che Tagle usava fondi della Chiesa per finanziare l'opposizione filippina. I vescovi reagirono liquidando le accusa come “ridicole”. Ma non era la prima volta: nel 2018 a proposito delle accuse alla sua campagna anti droga, Duterte definì i vescovi degli “idioti”.
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