Visualizzazioni ultimo mese

Cerca nel blog

Translate

sabato 20 giugno 2020

Anche il clero nello scontro su Hong Kong

 Il cardinale Zen e il vescovo Ha Chi-shing, due leader religiosi cattolici di Hong Kong che non hanno mai nascosto il loro sostegno ai movimenti nell’ex colonia, “potrebbero essere inviati nella Cina continentale per essere processati” dopo che la nuova proposta legislativa voluta da Pechino diventerà legge. Lo scrive UcaNews, la più diffusa e potente agenzia cattolica in Asia mandando un segnale di allarme. Si tratta in realtà più di un’ipotesi che di una probabilità reale, ma quel che è certo è che i due prelati sono invisi alla Rpc per aver sempre remato contro. Zen, in particolare, che cercò di boicottare anche lo storico accordo tra Pechino e Santa Sede (Accordo Provvisorio sulla nomina dei Vescovi) firmato il 22 settembre 2018 sotto il pontificato di papa Francesco. La loro deportazione manderebbe all’aria la riconciliazione tra i due Stati.

La bozza ufficiale della legge sulla sicurezza nell’occhio del ciclone non è ancora ufficiale e il suo corpus dovrebbe essere approvato dal Comitato Centrale del Partito entro giugno ma, scrive l’agenzia cattolica, “il dettaglio più recente – cioè che la Cina avrà la possibilità di decidere di processare gli
Il Cardinale Zen
accusati in continente - è emerso in una conferenza a Shenzhen il 15 giugno” quando Deng Zhonghua, vicedirettore del gabinetto di Hong Kong e dell'ufficio affari di Macao, ha spiegato che "in circostanze molto speciali, il governo centrale manterrà la giurisdizione su alcuni casi che coinvolgono atti criminali che mettono gravemente a repentaglio la sicurezza nazionale".

Da questo agli arresti di Zen molta ce ne corre: la mossa – che farebbe del cardinale un martire – inasprirebbe inutilmente i rapporti in via di sempre maggior distensione tra Rpc e Vaticano e non farebbe comodo a nessuno dei due: “probabilmente invece – dice una fonte vaticana – piacerebbe agli americani che hanno sempre ostacolato il processo e hanno sempre sostenuto Zen. C’è una partita geopolitica più ampia intorno ai rapporti tra Rpc e Santa Sede e che fa anche parte della guerra tra Washington e Pechino”.

Joseph Zen Ze-kiun (classe 1932) è stato il sesto vescovo di Hong Kong ed è cardinale dal 2006. Molto duro con la Cina si è sempre esposto anche dopo che nel 2009 si è ritirato senza per altro perdere influenza. Joseph Ha Chi-shing è uno dei quattro vescovi ausiliari di Hong Kong che assistono il cardinale John Tong Hon nella gestione della diocesi, al cui posto Zen avrebbe invece voluto il suo pupillo. Non sono gli unici ferventi anti cinesi nel mondo cattolico asiatico. Recentemente, suscitando stupore e imbarazzo, si è schierato anche il cardinale Charles Bo, arcivescovo di Yangon e presidente della Federazione delle Conferenze episcopali asiatiche. In una lettera a proposito del Covid-19 apparsa il 2 aprile proprio su UcaNews ha accusato la Cina di “atteggiamento negligente, in particolare il suo dispotico Partito… Attraverso la sua gestione disumana e irresponsabile, il PCC ha dimostrato ciò che molti pensavano in precedenza: che è una minaccia per il mondo”. Musica per le orecchie di Zen.

Nessun commento: