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martedì 17 dicembre 2013

COSA PENSANO GLI AFGANI DEL 2014

Quali sono le ragioni del conflitto in Afghanistan? Come risolverlo? Cosa ci si aspetta per la fase successiva alla fine della missione Isaf della Nato? E, soprattutto, cose ne pensano gli afgani? Sono queste infatti le principali domande attorno alle quali si articola l’ultima ricerca di Giuliano Battiston*: “Aspettando il 2014: la società civile afghana su pace, giustizia e riconciliazione”, presentata ieri in una sala del ministero degli Esteri.

Frutto di quasi cinque mesi di lavoro sul campo in sette diverse province afgane (Balkh, Bamiyan, Farah, Faryab, Herat, Kabul, Nangarhar), la ricerca è parte di un più ampio progetto della Rete Afgana e promosso da una serie di Ong italiane: da Arcs come capofila in partenariato con Oxfam Italia, Nexus, Aidos, Cgil e Arci, cofinanziato dalla Dgcs del ministero degli Affari Esteri. Gli argomenti discussi con i rappresentanti della società civile afghana sono quattro: 1) le cause del conflitto e le ragioni della mobilitazione antigovernativa; 2) il processo di pace e di riconciliazione con i Talebani; 3) il rapporto tra pace e giustizia; 4) le aspettative per il post-2014. Per commentali ci ritorneremo, ma intanto potete scaricare qui una sintesi del documento, a giorni disponibile integralmente in italiano e in inglese.

* giornalista e ricercatore freelance. Ha viaggiato a lungo in Afghanistan, realizzando reportage, inchieste e due ricerche accademiche: La società civile afghana: uno sguardo dall’interno, nell’ambito del primo progetto promosso dal network “Afgana” con il contributo della Direzione Generale della Cooperazione allo Sviluppo del Ministero degli Affari Esteri; Le truppe straniere agli occhi degli afghani. Opinioni, percezioni e rumors a Herat, Farah e Badghis, promossa dall’Ong Intersos.
Può essere contattato all’indirizzo g.battiston@gmail.com.

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