Il logo dell'emirato islamico d'Afghanistan |
Conferme non ce ne sono e c'è da registrare la smentita della shura di Quetta ma è anche vero che al momento non c'è alcuna dichiarazione, scritta o audio video, dal capo talebano, eletto con difficoltà questa estate dopo l'annuncio della morte di mullah Omar. A quanto sembra di capire ci sarebbe stato uno scontro tra fazioni: tra la sua è quella di mullah Mohammad Rasul (Rassoul se preferite) Noorzay al cui fianco sono schierate vecchie conoscenze come mullah Mansur Dadullah (qualche giorno fa si era diffusa la notizia anche della sua morte), fratello del vecchio comandante Dadullah (quello che sequestrò Daniele Mastrogiacomo) ucciso anni fa forse da un raid Nato, forse da un agguato dei suoi stessi colleghi in turbante.
Alla base delle divergenze c'è una questione di trasparenza sulla nomina del successore di Omar, un problema di lotte intestine per il potere e una diversa visione politica sul ruolo del Pakistan che, dicono i suoi accusatori, manovrerebbe Mansur come un burattino. Per ora sul sito ufficiale dei talebani c'è solo una tiepida smentita di poche righe che se la prende con l'agenzia Pajhwok, già nel mirino dei talebani e oggetto in passato di rappresaglie. Non resta che aspettare che mullah Mansur si palesi. A volerlo morto sono in tanti. Daesh, intanto, ringrazia.
Nessun commento:
Posta un commento