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domenica 29 luglio 2018

La faccia legale dell'islam radicale

Guardate bene la faccia di questo signore dalla barba curata e lo sguardo
arcigno. Si chiama Khadim Hussain Rizvi ed è un teologo predicatore punjabi che ha fondato nel 2017 il Tehreek Labbaik Pakistan, un partito islamista tutt'altro che moderato. Imarn Khan, l'uomo che ha vinto le elezioni in Pakistan, dovrà fare i conti anche con lui perché, a  Karachi, il suo partito ha ricevuto 321mila voti per l'Assemblea nazionale (il parlamento), non sufficienti a guadagnare uno scranno ma non certo pochi. In compenso le urne per il parlamento provinciale del Sindh gli hanno consegnato due seggi. A detta del Tlp, che denuncia brogli, i voti sarebbero stati di più e tali da garantire uno scranno nazionale e addirittura sei a livello di provincia. E' una forza emergente che rischia di portare via voti sempre di più agli islamisti moderati del Muttahida Majlis-i-Amal che a Karachi  gli han ceduto terreno. Il Tlp, come il Pti di Imran, ha avuto anche facile gioco grazie alla debacle sia del Ppp ma soprattutto del  Muttahida Qaumi Movement, il movimento storico della città vessato da scissioni e anche da persecuzioni governative.

Di partiti islamisti radicali in Pakistan ce ne sono tanti ma questo è da tenere d'occhio. E' famoso per due cose: essersi schierato con  Mumtaz Qadri, un poliziotto dell'élite reo confesso dell'omicidio di  Salmaan Taseer, governatore del Punjab contrario alle punizione previste per i blasfemi (vedi il caso della cristiana Asia Bibi - condannata a morte per blasfemia - che Taseer aveva difeso). Mumtaz .fu condannato a morte. Un'ingiustizia secondo Khadim.

La secondo cosa riguarda invece l'azione conosciuta come  Faizabad sit-in nella quale diversi partiti islamisti hanno bloccato nel 2017 un incrocio chiave di Islamabad per questioni inerenti lo status religioso dei candidati alle legislative. Non furono sgomberati, il governo trattò e cedette e Khadim Hussain Rizvi diventò il nuovo idolo dei gruppi di ispirazione barelvi, movimento religioso che conterebbe 200 milioni di seguaci in Asia meridionale. Khadim è per l'introduzione della sharia e per il califfato - oltre che per leggi durissime contro i bblasfemi - ma è soprattutto un abile agitatore che non disdegna forzature violente in piazza. Un movimento con cui fare i conti.


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