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sabato 14 luglio 2018

Sangue alla viglia del voto pachistano

Due stragi nello stesso giorno con oltre 100 morti, l’ex premier arrestato all’aeroporto mentre
rientrava in patria, attentati contro i candidati. E’ il clima alla vigilia delle elezioni parlamentari in agenda per il 25 luglio in Pakistan tra meno di due settimane in una preoccupante escalation di violenza politica. Il primo attentato del venerdi di sangue è avvenuto ieri mattina a Bannu, nella provincia di Khyber Pakhtunkhwa al confine con l’Afghanistan, con un attacco a un convoglio dell’ex chief minister Akram Khan Durrani del partito religioso Jamiat Ulema-e Islam (F). Se l’è cavata ma 4 persone sono state uccise (senza rivendicazione); oltre trenta i feriti. La strage maggiore è però arrivata più tardi in Belucistan, preceduta la notte prima da un attentato che aveva ferito due persone vicino all'ufficio del Balochistan Awami Party (Bap), nel mirino dei terroristi. Venerdi hanno colpito duro, causando un’esplosione in un luogo pubblico nel distretto baluci di Mastung: un bilancio provvisorio è di almeno 128 morti e 200 feriti. L’attacco suicida è stato rivendicato dallo Stato islamico.

Tra i morti c’è anche il leader politico Nawabzada Siraj Raisani, candidato di questo recente partito federalista nato da una costola della Pakistan Muslim League, a sua volta divisa in correnti, la cui fazione maggioritaria fa capo all’ex premier Nawaz Sharif, preso in custodia ieri al suo arrivo da Londra all’aeroporto di Lahore da agenti del National Accountability Bureau. Lo devono scortare in prigione dove Nawaz e sua figlia Maryam, con lui sul volo, dovranno scontare 10 e 7 anni di galera dopo la condanna per lo scandalo detto Panamagate (corruzione, appropriazione indebita e altri capi di imputazione). La Corte suprema aveva costretto Nawaz a dimettersi.
In questo clima politico infuocato che precede il voto, la violenza, sia terroristica, sia di forze anonime, si sta facendo sentire da settimane: il 10 luglio un kamikaze del Tehreek e Taleban Pakistan (Ttp o talebani pachistani) ha ucciso vicino a Peshawar il leader del partito secolarista Awami National Party, Haroon Bilour, con altre 19 persone (il Ttp aveva già ucciso il padre nel 2012). Il 7 luglio un candidato del Muttahida Majlis e Amal (Mma) è stato ferito con altri sempre a Bannu mentre gli inizi del mese hanno registrato un attacco al Pakistan Tehreek-i-Insaf (Pti) – partito dell’ex cricketer Imran Khan - nel Nord Wazirista (10 feriti).

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