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sabato 10 novembre 2018

Il fotografo che pettinava i tori

"Allora la data deve essere su per giù 93 /94... siamo partiti da Parigi per raggiungere Udine con un furgone di un amico e, naturalmente, almeno la Francia, fuori autostrada. Non ricordo quanto tempo ci abbiamo messo... credo decine di ore... Con Mario in ogni angolo c'era un qualcosa da scoprire per cui era d'obbligo la parata". Me lo racconta Danilo De Marco, fotografo come Mario e di Mario grande amico. E' sua questa bella fotografia dove Mario... mette in posa il toro e gli aggiusta il ciuffo. E che diamine, vorrai ben far bella figura!?!



"Tra i tori e le mucche ci siamo fermati almeno un paio d'ore..... e Mario ha ceduto solo al mio ricatto che la sera gli avrei tolto il vino come accompagnamento e lo avrei messo ad astinenza alcolica. Ci ha pensato - continua Danilo - e poi ha detto che il vino ci voleva altrimenti non avremmo avuto nessuna sollecitazione dell'immaginario".

Mario e Danilo in una foto dei primi
anni Novanta di Paola Castellani
Devo ringraziare Danilo De Marco (che ho conosciuto a Pordenone sette mesi fa a Dedica Festival durante una sua bella mostra di 150 ritratti)  per questo scatto umano stupendo e inedito con cui avrei potuto ricattare forse Mario dicendogli che non era vero che la sua foto sarebbe stata spontanea perché aveva... pettinato il toro. Penso che ne avremmo riso.

 Devo mostrarla al mio amico Erminio, esimio macellaio cremasco, che nel suo negozio ha appesa una fotografia autografa di Mario - che gliela regalò durante un'incursione cremasca -  di un pazzesco esemplare di razza chianina più alto del contadino che tiene la bestia alla corda. Una foto famosissima quanto introvabile che Erminio aveva già visto sulle riviste specializzate di macelleria. Mi chiedo adesso: aveva pettinato anche quell'animale? Sacranunt d'un Mario! Diavolo d'un Dondero!

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