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sabato 28 giugno 2008

LA VITA CONTINUA (VIAGGIO A KARGA')

Karga' - Non ci vorrebbe molto in un giorno normale a raggiungere il lago artificiale di Karga', a una quindicina di chilometri da Kabul. Si trova sulla strada per Pagman, un luogo famoso per la sua aria pulita e meta negli anni Settanta anche del turismo occidentale. Diventato adesso tristemente noto perche' un soldato italiano e' stato ucciso proprio li da un kamikaze l'anno scorso.
Ma se a Karga', luogo di villeggiatura un tempo esclusivo resort della famiglia reale, ci andate al venerdi (la domenica afgana)....per tornare a Kabul ci si impiega anche un'ora, avendo l'accortezza di fare una strada alternativa. Comitive, famiglie, giovinotti e anche qualche coppietta con giovani donne senza il burqa. Un'idea di normalita' (e anche di riccchezza a far la tara sui macchinoni e la quantita' di persone che consuma in riva al lago) che stupisce e in un certo senso fa anche bene al cuore.
Nel tornare siamo passati da un quartiere di vecchie case anni Sessanta-Settanta che la mannaia del nuovo piano urbanistico sta distruggendo. Ai proprietari viene dato terreno e 100mila dollari e le case, buone case moderne e anche di un certo gusto, vengono sventrate per allargare la strada. Per andare a fare una scampagnata a Karga', appunto. Segno della modernita' che avanza? Segno di una nuova ricchezza che s nota in questa citta' che conosce una rovoluzione edilizia? Ci ha ricordato certi scempi urbanistici nostrani. Ma non c'e' solo quello.
Lungo la strada ci fermiamo con Romano a fotografare un campo di sfollati. Vengono da Helmand. Un'anziana signora, senza una gamba, chiede l'elemosina. Poverta' e dolore. E gli effetti collaterali di un bombardamento. Quello che le ha maciullato l'arto ora sostituito da una protesi artigianale.

1 commento:

Anonimo ha detto...

Incredibile come la mentalità occidentale e del profitto si diffonda velocemente. Invece di utilizzare i fondi per ridare a quella gente una dignità li utilizzano per allargare una strada che, a quanto leggo, è sovraffollata giusto di venerdì.
Con le dovute proporzioni è ciò che sta accadendo, di nuovo, a Milano per l'expo. Piuttosto di utilizzare quella montagna di denaro pubblico e privato per risistemare la città si costruiscono grattacieli che non rientrano per nulla nella nostra cultura di costruire e di vivere puramente mediterranea.
E' tutto un boomerang, prepariamoci al "ritorno".
In gamba!
Alessandro