Kabul - La grande casa nel quartiere in di Wazir Akbar Khan, con a fianco la sua televisione personale, e’ circondata dagli sgherri di sempre. Uzbechi dai tratti rudi e i baffetti stretti stretti su visi larghi con gli zigomi alti e sporgenti su corporature tozze e robuste inguainate nella mimetica. Ci sono loro, la sua milizia privata, ma il generale non c’e’. L’ ostentata magione di mosaici azurri e scintillanti cornici di filo spinato sulle alte preti e’ orfana di Abdul Rashid Dostum, signore della guerra gia’ ex comandante militare dell’esercito pro sovietico poi passato ai mujaheddin e infine trasferitosi, armi e milizie, nell’Alleanza del Nord per la conquista ai talebani – di cui era stato sempre un fiero oppositore - della capitale nel 2001. Si dice riparato altrove: nella sua Mazar-i-Sharif o addirittura in Uzbekistan, la terra turcofona oltre frontiera che e’ un po’ la sua seconda patria.
Tutto e’ inziato nel febbraio scorso, quando il ministro degli Interni gli ha fatto circondare la casa nella capitale per un’oscura vicenda interna alla sua banda. Ma molti pensano che che il governo Karzai voglia semplicemente mettere un freno alle sue ambizioni approfittando del fatto che Dostum ha fatto picchiare dai suoi scherani il suo vecchio alleato Akbar Bay che lo ha poi denunciato. Il generale sale sul tetto di casa e arringa la folla. Minaccia, fa sparare. Poi la cosa si calma e gli uomini del ministero si ritirano. Ma dopo qualche giorno si apre un cofronto durissimo tra il generalissimo e la procura generale, guidata dal potente Abdul Jabar Sabit, che lo accusa di lesioni ad Akbar Bay e dell’omicidio di una sua guardia del corpo. Dostum, che agita spesso lo spettro della secessione di quello che considera il suo mini stato del Nord, dove ha fatto anche battere moneta, fa capire che se i giudici volessero andare fino in fondo, la strada della guerra civile potrebbe riaprirsi.
Per tenerlo buono Karzai, pur senza nominarlo ministro, lo aveva gia’ messo in un posto di riguardo (da molti ritenuto soltanto cerimoniale) tra i maggiorenti del nuovo esercito afgano. Carica perduta proprio dopo le vicende di febbraio. Dostum ha molti nemici tra cui il governatore della provincia di Balq, Atta Mohammad Nur, che la citta’-stato del potente signore della guerra non riesce a governare. Ma il generale, che ha un suo proprio partito (Jumbish-i-Milli Islami, o Movimento islamico nazionale) fa anche parte del Jabhe-ye-Motahed-e-Milli (o Fronte unito nazionale. Che si oppone a Karzai ma che non sembra averlo difeso con troppa convinzione.
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