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lunedì 8 settembre 2008

POLEMICHE E URAGANI



Anche se il Congresso repubblicano è finito senza che la furia di “Gustav” rovinasse la festa, la stagione degli uragani e tutt'altro che conclusa. E non smette, oltre che di far vittime e danni, di provocare polemiche politiche.
Mentre scriviamo, il terribile “Ike” si sta abbattendo su Cuba dopo aver risparmiato la misera Haiti che, ben più sfortunata della gemella con cui confina (la repubblica Dominicana), è stata prima stravolta da Gustav (una settantina di vittime), poi martoriata dalla tempesta tropicale Faray (altre quaranta) e infine dall'uragano Hanna (bilancio provvisorio sopra i 500 morti e un appello di Croce rossa e Mezza luna internazionale per almeno 3 milioni e mezzo di aiuti onde far fronte ai danni). Hanna è adesso in azione lungo la costa nordorientale degli Stati Uniti e sulla via di spegnersi nuovamente in mare, ma negli Usa le cose, sia per Gustav che per Hanna, sono andate bene. Per Ike, l'uragano di “classe 4” (secondo la scala Saffir-Simpson, un sistema di misurazione dell'intensità dei cicloni tropicali ormai consolidato e messo a punto nel 1969 dai due scienziati statunitensi ) ancora non si sa. La sua traiettoria indica che venerdi dovrebbe battere le coste di almeno tre stati, risparmiando forse la Florida (che però ha predisposto l'evacuazione volontaria). Preoccupa.
Ma adesso siamo ancora a Cuba dove l'uragano era atteso per ieri sera dopo aver in parte strizzato le Bahamas a una velocità di 215 chilometri l'ora e dopo aver fatto polpette dell'80% delle case di Turks e Caico, territorio d'oltremare britannico formato da un arcipelago di una trentina di isolette da cui i turisti sono fuggiti a gran velocità (anche un paradiso fiscale può diventare un inferno)....

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La mappa è tratta dal sito di BbcOnline

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