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martedì 10 marzo 2009

LA SOLITUDINE DEL LAMA

La prova del fuoco avviene nella seconda metà di novembre dell'anno scorso. Lo scenario: Dharamsala, Nord dell'India. La platea: oltre seicento tra monaci, parlamentari, ex ministri, associazioni e altre figure chiave dell’amministrazione tibetana in esilio. Sostenitori del ruolo di Oceano di Saggezza ma anche dissidenti. Più o meno radicali. Il nodo: capire se il Dalai Lama è ancora il leader, oltreché spirituale, anche politico di un movimento che conta centinaia di migliaia di aderenti e, tra i non tibetani, forse milioni di sostenitori. Che scalpitano.

Ormai non è più un mistero che all'interno del movimento tibetano dell'esilio, almeno cinque organizzazioni “giovanili” (Tibetan Youth Congress, Tibetan Women's Association , Gu-Chu-Sum Movement of Tibet , National Democratic Party of Tibet e Students for a Free Tibet) abbiano raccolto le primigenie rivendicazioni della diaspora ma soprattutto le indicazioni che vengono da oltre la “cortina di bambù”, dietro alla quale è sigillato il Tibet storico. Sono queste nuove associazioni gli organizzatori e il motore principale della “Marcia” che, nel marzo scorso, incendia letteralmente la regione autonoma. Una marcia verso il Tibet la cui partenza è fissata proprio da Dharamsala. Uno schiaffo politico al Dalai Lama, prima ancora che ai cinesi.

Durante i moti del marzo 2008, che si estendono a macchia d'olio nello stesso Tibet ma anche in India, in Nepal e in numerose capitali europee o nelle principali città americane, diventa manifesta quella che è stata chiamata la “solitudine del Dalai Lama”, un uomo la cui “Via di mezzo”, infarcita di cautele e – dicono i suoi detrattori - improvvide aperture ai cinesi, sta costando cara....Continua, con altri servizi sul Tibet, su Lettera22

1 commento:

Anonimo ha detto...

Salve, vorrei far giungere un messaggio al governo cinese, ma non so come fare...
Il messaggio è questo: "Se non porrete fine a tutto ciò, si muoverà il mondo, ma non in termini di guerra ma in termini di pace e le vostre armi vi si ritorceranno contro!"
Grazie a chi lo farà giungere a destinazione.
Barbara