Quella che ad aprile era un'indicazione è adesso un vero e proprio ordine della Nato/Isaf, la coalizione militare presente in Afghanistan: un ordine che rende esecutiva la “politica” dell'Alleanza rispetto all'uso delle “auto bianche”, i veicoli normalmente usati dalle agenzie dell'Onu e in genere dagli operatori umanitari. Che dal primo giugno dovranno essere utilizzate esclusivamente da civili e non più anche dai militari.
La nuova politica della Nato, che segna un cambiamento nella sensibilità delle forze militari ma anche la vittoria delle pressioni degli operatori umanitari sul comando di Kabul e sul quartier generale di Bruxelles, era già un documento ufficiale, siglato dal capo dello staff di Isaf generale Bertolini (e “National Senior Representative” italiano all'interno della coalizione) agli inizi di aprile, ma adesso la “politica” è ordine perentorio anche se, come sempre, c'è l'escamotage per evitarlo.
In sostanza l'ordine appena emesso, riconoscendo “la necessità di distinguere i veicoli militari da quelli civili”, posto che “convenzionalmente il colore dei loro veicoli è il bianco”, impegna la Nato dal primo giugno a far si che “tutti i veicoli bianchi di Isaf utilizzati fuori dalle basi” debbano cambiare colore “in modo da distinguerli da quelli utilizzati da UN/ICRC/NGO” (Nazioni Unite, Croce rossa, Ong ndr). L'ordine “rinforza” l'indicazione già contenuta nella dichiarazione firmata da Bertolini in aprile.
Ma se fatta la legge si trova l'inganno, l'ordine specifica che si tratta di veicoli Isaf e cioè di proprietà della Nato. Cosa faranno delle loro auto bianche i comandi militari alleati che, pur essendo sotto comando Nato, sono “proprietari” effettivi di veicoli su cui la Nato ha solo un potere di indirizzo? E cosa faranno gli americani che non sono menzionati nella lettera pur essendo le forze militari più attive sul territorio e non tutte sotto cappello Nato (una parte rilevante dei soldati americani resta sotto comando di Enduring Freedom, l'originaria missione che dava la caccia a Bin Laden e che non deve rispondere al comando interforze di Bruxelles)?
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