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lunedì 8 marzo 2010

INOLTRO E CALDEGGIO...

,,,QUESTA MAIL TESTE' RICEVUTA

Gentili Tutti,
nel campo dell'esercizio dell'inutile mi sono prodigato nell'inviare il testo che leggete in calce al presidente della repubblica: esorto anche voi a buttare qualche minuto ed un click per mandare un pensierino al presidente circa il suo ultimo intervento nel pasticciaccio brutto della via berlusconiana (tra i tanti mi riferisco all'ultimo, quello elettorale)
Collegatevi alla pagina e date fiato alle trombe:
https://servizi.quirinale.it/webmail/
Coraggio, fate anche voi qualcosa di inutile!
d.gentilomo
_________________________________
Illustrissimo Signor Presidente,
io e - sono certo - molti cittadini di questo tormentato paese ci domandiamo se avrebbe sottoscritto un uguale provvedimento interpretativo circa le norme elettorali anche a favore di una compagine politica esordiente o di consistenza numerica tale da non alterare i prevedibili equilibri politici.
Dalla risposta che Lei ha voluto dare in questi giorni a due concittadini, parlando di “due beni egualmente preziosi” di cui, tuttavia, uno è risultato più prezioso dell'altro, devo intendere che per non falsare il responso elettorale di due pur importanti amministrazioni locali, Lei abbia ritenuto preferibile sacrificare il principio costituzionale secondo cui la legge è uguale per tutti. Un sacrificio questo che resterà una menomazione permanente perchè, se una amministrazione locale dopo cinque anni si rinnova, un principio, una volta violato, non torna integro né in cinque né in dieci né in cento anni: non è più un principio, punto e basta.
Quando nel suo discorso di insediamento Lei, facendo riferimento ai principi fondamentali dei primi articoli della costituzione, disse che “... scritti ieri, sono aperti a raccogliere, oggi, nuove realtà e nuove istanze”, mai e poi mai avrei immaginato che queste istanze potessero essere l'elezione del Signor Formigoni alla presidenza della regione Lombardia.
Signor Presidente le scrivo questo per significarLe la profonda delusione che soffro nel vivere in un paese in cui le regole e le leggi debbano essere interpretate sulla base dei rapporti di forza contingenti e non sui principi del diritto; nel vivere in un paese in cui una competizione elettorale in corso di svolgimento veda modificate le sue regole per non veder modificato il risultato che da essa ci si attende.
Con deferenza,

LETTO E CLICCATO

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