Se il buon giorno si vede dal mattino, quella di ieri deve essere stata per David Petraeus una pessima giornata. Era già passata la mezzanotte di domenica a Kabul quando sul sito online del Guardian apparivano le prime notizie su Wikileaks. Chissà se Petraeus era ancora in piedi o se qualche brillante attendente lo ha svegliato per recargli la buona novella. Novantamila file che raccontano una delle cose che Petraeus detesta sentire e cioè che la guerra produce morti e che il conto minuzioso di quei morti, soprattutto se provocati da truppe americane o Nato, è stato minuziosamente tenuto con annotazione quotidiane e, con altrettanta perizia, è stato tenuto nascosto.
Non fosse che per coincidenza di date, i novantamila file devono aver rovinato la colazione al generale per il semplice fatto che negli stessi giorni un perfido giornalista della Bbc ha pensato bene di ficcare il naso a Regey, un villaggio dell'Helmand dove venerdi scorso un raid Nato avrebbe ucciso circa cinquanta persone. L'Alleanza aveva negato ma le testimonianze oculari raccontano un'altra storia. Pessima per il generale David Petraeus...
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