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lunedì 9 agosto 2010

STRAGE UMANITARIA

Il Nuristan, una serie di vallate che nascondono un tesoro prezioso di minerali e che la tradizione chiama la terra dei kafir, tribù miscredenti che discendono dalle invasioni dei macedoni di Alessandro, è adesso un'area molto pericolosa. Assai meno il Badakshan, la provincia del Nord che arriva sino al Pamir e, attraverso il lungo e stretto “corridoio di Wakan”, tocca la Cina nell'unico punto di frontiera in comune tra Pechino e Kabul. E' quest'area, dove si pratica persino un po' di turismo a cavallo, bacino elettorale dell'unica parlamentare donna, Fawzia Kofi, che sia riuscita ad occupare uno dei più altri scranni del parlamento afgano (presidente di una delle due camere), il teatro dell'orribile strage di giovedi scorso. Sei cittadini americani, un britannico, un tedesco e due afgani afgani appartenenti a una organizzazione non governativa cristiana sono stati trucidati brutalmente, fucilati e derubati, infine abbandonati agli animali da cui gli afgani di queste zone di montagna proteggono le pecore.

Quale sia stato esattamente il movente non è chiaro, né è chiaro chi abbia messo in opera la regia dell'orrore che sembra far fare l'ennesimo salto di qualità alla guerra che si combatte nei deserti dell'Helmand ma anche sulle montagne dell'Hindukush, in un'area sino a ieri ritenuta sicura”, per quanto poco voglia ormai dire in Afghanistan questa parola...leggi tutto su Lettera22

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