Negoziare coi talebani? Per carità. La scelta di Obama – secondo Mitt Romney, il candidato repubblicano alle presidenziali di novembre per ora in pole position – mette l'America in uno stato di “forte debolezza” che risponde al suo calendario politico ma non al fatto che i talebani “sono il nostro nemico” e non si può trattare con chi uccide soldati americani. Il commento di Romney è di lunedi scorso e lo riporta la Reuters. E la prima seria uscita del candidato repubblicano più forte e che riflette una delle tendenze nel partito all'opposizione. Ma Romney non tenta neppure uno straccio di analisi e sembra solo far appello a una sorta di orgoglio alla John Wayne cui non credono più nemmeno Rumsfeld e i neocon.
Al momento sappiamo poco delle idee sulla politica estera di Romney. Certo, come prima uscita sulla guerra in corso non è male e sembra rivelare una discreta povertà di conoscenza in materia, un po' come avvenne per Bush che non sapeva se i talebani fossero o meno un gruppo musicale.
L'unica cosa abbastanza chiara è la colonna sonora: quella di Ombre rosse. Da sperare per lui (e per gli americani) che non si sia confuso col deguello della battaglia di Alamo
2 commenti:
Volevo aggiungere questo commento, ma l'ho fatto nel post successivo. Che frana.
sinonapoletano ha detto...
Il buon Romney ha parlato anche dlela Cina, annunciando che se verrà eletto agirà contro Pechino...
18 gennaio 2012 06:27
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grazie per l'aggiunta (che è sul post giusto). In fondo son tutti musi gialli. Saprà Mitt che gli afgani non hanno gli occhi a mandorla?
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