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venerdì 30 novembre 2012

TERRA IN EDICOLA DEDICATO AL RAPPORTO SENTIERI

IL 18 Settembre scorso i giornalisti italiani hanno l’occasione di avere
tra le mani un estratto del rapporto sentieri, studio epidemiologico nazionale dei territori e degli insediamenti esposti a rischio inquinamento.
L’intero rapporto però rimane nel cassetto e soltanto in ottobre il dossier viene
reso noto. Ma l’attenzione si focalizza solo sui dati che riguardano Taranto.
L’esitazione nel tirare fuori il rapporto dal cassetto, dipendeva proprio da
quell’argomento molto sensibile in un momento in cui il caso Taranto era sotto i riflettori (sotto i quali è continuato a restare).

L’effetto fu però che l’attenzione dell’opinione pubblica, dei media, degli analisti si concentrò solo sull’area territoriale pugliese. Ma Sentieri dice ben altro: ad esempio che tra il 1995 e il 2002 la crisi ambientale del nostro territorio ha ucciso 10mila persone e che altrettanti potremmo rischiare di contarne a breve se non si interviene rapidamente. I dati raccapriccianti di una ricerca che analizza «la mortalità delle popolazioni residenti in prossimità di una serie di grandi centri industriali attivi o dismessi, delle aree oggetto di smaltimento di rifiuti industriali o pericolosi,che presentano un quadro di contaminazione ambientale e di rischio», ci dicono che in Italia ci sono molte altre Taranto. Dove vivono ben cinque milioni di persone. Quando inizieremo a metterci mano?

L'editoriale del numero di Novembre segue su Terra, mensile ecologista

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