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giovedì 11 giugno 2020

La nuova sfida di Aung San Suu Kyi

Nel 2015, nelle prime vere elezioni democratiche del Myanmar, la Lega per la democrazia di Aung San Suu Kyi guadagnò una maggioranza schiacciante che poteva garantire alla Lady la presidenza della Repubblica, che viene scelta dal parlamento. Non fu così e nelle elezioni che si preparano per novembre lo scenario sarà molto probabilmente il medesimo perché la Lega è data vincente ma la Costituzione, che lunghe battaglie parlamentari non hanno modificato, impedisce a chi è o è stato sposato con uno straniero di diventare presidente. Nondimeno l’assemblea della Lega, che doveva scegliere i candidati, ha riconfermato Suu Kyi, la “de facto” premier, e U Win Myint, l’attuale presidente. Ci si riprova e si rivincerà anche se i giochi son già fatti da un parlamento bloccato dalla presenza dei militari: La Camera è composta da 440 rappresentanti, di cui 110 nominati di diritto dal comandante in capo dell’esercito o Tatmadaw; la Camera delle nazionalità è composta da 224 rappresentanti, di cui 56 militari nominati sempre da Tatmadaw. Qualsiasi emendamento costituzionale deve passare con più del 75% dei voti il che non è possibile perché un quarto dei seggi è in mano alle divise che bloccano tutte le manovre per rendere più democratica la Repubblica dell’Unione.

Sulle elezioni gravano diversi problemi: non certo quello della minoranza rohingya, espulsa dal Paese e ormai in maggioranza residente in Bangladesh. I loro diritti sono stati difesi talmente tiepidamente dalla Lady e dalla Lega che Tatmadaw ha avuto buon gioco a chiudere il capitolo su cui anche la società civile è quasi totalmente silente. Poi c’è la vicenda Covid-19 che, nonostante il bassissimo numero di contagi e decessi (sei), ha fatto perdere almeno l’1,5% della crescita nel 2020 (era 6,5% nel 2019) anche se la Banca Mondiale si dice ottimista. Ma il semi lockdown prolungato - con misure di sicurezza più lasche ma attive - rischia forse di peggiorare le cose anche se la vittoria sulla pandemia sembra aver fatto scegliere al governo una cautela piuttosto ferrea, specie se comparata al liberi tutti occidentale. Infine c’è la guerra - col suo corollario di battaglie e di sfollati (almeno 245.000) soprattutto negli Stati nordoccidentali Chin e Rakhine – e un processo di pace con le guerriglie autonomiste che procede a piccoli passi (il prossimo incontro sarà a luglio).

La campagna elettorale non è ancora entrata nel vivo e del resto la condizione Covid-19 non la favorisce ma si nota un grande attivismo su Facebook che conta in Myanmar 22 milioni di iscritti contro i 7 all’epoca delle elezioni 2015. Aung San suu Kyi ha riacceso il suo sito in aprile per far campagna soprattutto contro il virus e adesso è la volta di Tatmadaw: nel 2018 Facebook aveva chiuso 18 account e diverse pagine associate a Tatmadaw o agli alti gradi militari sostenendo che incitavano all’odio ma in realtà la decisione era arrivata dopo che una missione delle Nazioni Unite aveva pubblicato un rapporto che accusava Tatmadaw di possibile genocidio e crimini di guerra nel Rakhine dopo l’ultimo esodo di rohingya del 2017. Ora Tatmadaw ci riprova.

lunedì 15 ottobre 2018

Lettera22 al Salone dell'Editoria sociale il 2 e 3 Novembre a Roma

Dal 2 al 3 novembre festeggiamo 25 anni di onorata carriera da free lance al Salone dell'Editoria Sociale di Roma del quale è curatore il nostro direttore Giuliano Battiston.


Presentiamo "Sconfinate", l'Atlante delle guerre e dei conflitti e un dibattito sul giornalismo






Venerdi 2 novembre

12.30 -14
Sala A
Lettera22 e 46° parallelo
PRESENTAZIONE del libro
ATLANTE DELLE GUERRE E DEI CONFLITTI DEL MONDO, Terra Nuova edizioni 2018
Intervengono
Raffaele Crocco direttore Atlante delle guerre
Emanuele Giordana Lettera22
Andrea Pira giornalista
Junko Terao giornalista

Sabato 3 novembre mattina

12.30 – 14.00
Sala B
Rosenberg & Sellier e Lettera22
TERRE DI CONFINE E STORIE DI FRONTIERA
PRESENTAZIONE del libro SCONFINATE
a cura di Emanuele Giordana, Rosenberg & Sellier 2018
Intervengono
Anna Maria Giordano giornalista
Emanuele Giordana curatore del libro
Simone Pieranni giornalista
Modera
Paolo Affatato Lettera22

Sabato 3 novembre pomeriggio

16.15 – 17.45
Sala B
Lettera22 e Collettiva
RACCONTARE GLI ESTERI
Al tempo della crisi e dei populismi
Un dibattito in occasione dei 25 anni di Lettera22, in ricordo di Mauro Martini
Ne discutono le giornaliste
Paola Caridi
Tiziana Guerrisi
Shelly Kittleson
Lucia Sgueglia
Junko Terao
Modera
Giuliano Battiston direttore Lettera22
Con gli interventi dei soci di Lettera22


Leggi tutto il Programma del Salone
Vai al sito di Lettera22

venerdì 30 novembre 2012

TERRA IN EDICOLA DEDICATO AL RAPPORTO SENTIERI

IL 18 Settembre scorso i giornalisti italiani hanno l’occasione di avere
tra le mani un estratto del rapporto sentieri, studio epidemiologico nazionale dei territori e degli insediamenti esposti a rischio inquinamento.
L’intero rapporto però rimane nel cassetto e soltanto in ottobre il dossier viene
reso noto. Ma l’attenzione si focalizza solo sui dati che riguardano Taranto.
L’esitazione nel tirare fuori il rapporto dal cassetto, dipendeva proprio da
quell’argomento molto sensibile in un momento in cui il caso Taranto era sotto i riflettori (sotto i quali è continuato a restare).

L’effetto fu però che l’attenzione dell’opinione pubblica, dei media, degli analisti si concentrò solo sull’area territoriale pugliese. Ma Sentieri dice ben altro: ad esempio che tra il 1995 e il 2002 la crisi ambientale del nostro territorio ha ucciso 10mila persone e che altrettanti potremmo rischiare di contarne a breve se non si interviene rapidamente. I dati raccapriccianti di una ricerca che analizza «la mortalità delle popolazioni residenti in prossimità di una serie di grandi centri industriali attivi o dismessi, delle aree oggetto di smaltimento di rifiuti industriali o pericolosi,che presentano un quadro di contaminazione ambientale e di rischio», ci dicono che in Italia ci sono molte altre Taranto. Dove vivono ben cinque milioni di persone. Quando inizieremo a metterci mano?

L'editoriale del numero di Novembre segue su Terra, mensile ecologista