
La campagna elettorale non è ancora entrata nel vivo e del resto la condizione Covid-19 non la favorisce ma si nota un grande attivismo su Facebook che conta in Myanmar 22 milioni di iscritti contro i 7 all’epoca delle elezioni 2015. Aung San suu Kyi ha riacceso il suo sito in aprile per far campagna soprattutto contro il virus e adesso è la volta di Tatmadaw: nel 2018 Facebook aveva chiuso 18 account e diverse pagine associate a Tatmadaw o agli alti gradi militari sostenendo che incitavano all’odio ma in realtà la decisione era arrivata dopo che una missione delle Nazioni Unite aveva pubblicato un rapporto che accusava Tatmadaw di possibile genocidio e crimini di guerra nel Rakhine dopo l’ultimo esodo di rohingya del 2017. Ora Tatmadaw ci riprova.