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lunedì 28 gennaio 2013

AFGHANISTAN/NEGOZIATI, EPPUR SI MUOVE

Sul fronte negoziale tra talebani e governo le notizie non sono molte ma qualcosa c'è. Secondo il Gulf Times ripreso da ToloNews, una serie di personaggi di primo piano della guerriglia in turbante sono arrivati a Doha in vista dell'apertura del famoso “ufficio” politico dei talebani in Qatar. Se ne parla da mesi (si veda questo articolo del Nyt del gennaio scorso) e pare che la cosa adesso si stia per fare. Finora il processo sembrava arenato, ora sembra riavviato. Forse i colloqui di Parigi sono serviti a qualcosa o qualcosa si muove con gli americani (assai meno sembra con l'Alto consiglio di pace del governo che continua ad aprire ma che i talebani non prendono molto sul serio).

A proposito dei colloqui di Parigi val la pena di segnalare l'analisi The outcomes of the ‘Taliban/Paris Meeting on Afghanistan’ scritta dalla giornalista pachistana Saba Imtiaz per l'Al Jazeera Centre for Studies (è un breve report di 7 pagine). Infine sul fronte Hekmatyar è da segnalare l'intervista a una rete televisiva afgana (citata da Pajhwok) nella quale il vecchio signore della guerra fissa due regole per partecipare alle elezioni presidenziali (avance già fatta qualche tempo fa) alle quali l'Hezb andrebbe con un suo candidato: elezioni trasparenti e uscita di scena degli stranieri dall'Afghanistan. Hekmatyar ha anche aggiunto che esclude qualsiasi negoziato col governo di Karzai se questo dovesse garantire l'immunità alle truppe statunitensi dopo il 2014, il nodo più grosso da risolvere tra Washington e Kabul (detto fra noi se secondo lui le truppe se ne devono essere già ndate cade anche l'immunità).

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