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giovedì 9 gennaio 2014

L'AFGHANISTAN DI OBAMA SECONDO GATES

Come nella miglior tradizione arriva per l'anno nuovo l'ultimo libro di memorie - Duty: Memoirs of a Secretary at War - regalato alla Storia dall'ex capo della Difesa americana Gates. Noi ci soffermiamo sulla parte afgana delle memorie di Gates (che toccano ovviamente anche l'Iraq e altre questioni di carattere internazionale). La sua tesi sull'Afghanistan di Obama, evinta dalle anticipazioni del Washington Post e del New York Times, sono a loro volta state riassunte dal Dawn, uno de più autorevoli quotidiani pachistani. Dice l'articolo che, secondo Gates, Obama la guerra in Afghanistan non l'ha mai veramente sentita come roba sua e non si è mai impegnato realmente, nemmeno quando decise l'invio di altre truppe in Afghanistan (30mila nel dicembre 3009).

Gates, segretario alla difesa dal dicembre 2006 al luglio 2011, afferma che i consiglieri della Casa Bianca hanno aumentato i dubbi del presidente portando continuamente notizie negative sulla guerra e che Obama non si fidava di quelli di cui avrebbe dovuto fidarsi: in una riunione alla Casa Bianca nel marzo 2011, Obama se la prese col suo ex comandante in Afghanistan, il generale David Petraeus, con l'ex capo militare ammiraglio Mike Mullen e lo stesso Gates. In più dubitava di Karzai. Aveva, dice Gates, una politica "esasperante e contraddittoria" che non mostrava “impegno per la causa” e che, in sostanza, mirava solo a uscire da quella guerra.


Il libro di Gates non aggiunge nulla a quanto già sapevamo se non che, evidentemente, i suoi consigli furono in parte ignorati. Meglio così. 

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