Come
nella miglior tradizione arriva per l'anno nuovo l'ultimo libro di
memorie - Duty: Memoirs of a Secretary at War - regalato alla
Storia dall'ex capo della Difesa americana Gates. Noi ci soffermiamo
sulla parte afgana delle memorie di Gates (che toccano ovviamente
anche l'Iraq e altre questioni di carattere internazionale). La sua
tesi sull'Afghanistan di Obama, evinta dalle anticipazioni del
Washington Post e del New York Times, sono a loro volta state
riassunte dal Dawn, uno de più autorevoli quotidiani pachistani.
Dice l'articolo che, secondo Gates, Obama la guerra in Afghanistan
non l'ha mai veramente sentita come roba sua e non si è mai
impegnato realmente, nemmeno quando decise l'invio di altre truppe
in Afghanistan (30mila nel dicembre 3009).
Gates,
segretario alla difesa dal dicembre 2006 al luglio 2011, afferma che
i consiglieri della Casa Bianca hanno aumentato i dubbi del
presidente portando continuamente notizie negative sulla guerra e
che Obama non si fidava di quelli di cui avrebbe dovuto fidarsi: in
una riunione alla Casa Bianca nel marzo 2011, Obama se la prese col
suo ex comandante in Afghanistan, il generale David Petraeus, con
l'ex capo militare ammiraglio Mike Mullen e lo stesso Gates. In più
dubitava di Karzai. Aveva, dice Gates, una politica "esasperante
e contraddittoria" che non mostrava “impegno per la causa” e
che, in sostanza, mirava solo a uscire da quella guerra.
Il
libro di Gates non aggiunge nulla a quanto già sapevamo se non che,
evidentemente, i suoi consigli furono in parte ignorati. Meglio così.
Nessun commento:
Posta un commento