
Il Washington Post ha pubblicato
le notizie contenute un memo segreto scritto dall'ambasciatore americano a Kabul, nel quale il diplo
James B. Cunningham dice apertamente che con ogni probabilità Karzai non
firmerà il Bsa, o accordo di partenariato strategico
sulla sicurezza che Washington e Kabul han messo a punto ma che
Karzai si è finora rifiutato di firmare. Gli americani insistono che l'accordo debba essere firmato
non “nell'arco di mesi ma di settimane”, ma il diplomatico ha
reso noto he di quella firma potrebbe non parlarsi
che dopo le presidenziali di aprile. Gli americani (e la Nato di
conserva) hanno paventato a Kabul l'opzione zero, ossia un ritiro
definivo dei soldati col 31 dicembre 2014 e l'azzeramento
dell'assegno promesso per pagare stipendi e acquisto di armi nonché
di quello necessario a investire in sviluppo e strutture.
Ma per ora
la leva di questo ricatto ha sollevato solo una gran polemica e più
gli americani insistono più sembrano rivelare ciò che non
vorrebbero emergesse con troppa evidenza: ossia che non hanno nessuna
intenzione di andarsene e che intendono controllare, con la Nato, più
di una decina di basi militari nel cuore del Paese centroasiatico, a
un pugno di chilometri dall'Iran, dal Pakistan, dalla Cina e dai
Paesi dell'ex Urrs.
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