Dopo
uno scambio a distanza di battute al calor bianco tra Diego Armando
Maradona e Sardar Naveed Haider Khan, personaggio di spicco della
Pakistan Football Federation, il Pibe de oro pare abbia in mente una
visita in Pakistan, chissà mai per allenare la squadra della
mezzaluna in vista delle prossime sfide nei catini mondiali. La
vicenda ha una sua rilevanza tanto che la notizia, se non ha oscurato
la conclusione del primo round negoziale tra il governo di Islamabad
e i talebani del Ttp (Teheerek-e-Taleban Péakistan), certo le ha
fatto una bella concorrenza.
Tutto
è nato da una delle solite frasi infelici (e in questo discretamente
offensive) che possono uscire con leggerezza dalla bocca di un
personaggio pubblico e che, magari obtorto collo, arrivano a
tutt'altra destinazione di quella cercata. Maradona se l'era presa
con l'Afa, l'associazione del calcio argentino, paragonata per le sue
scelte (anti maradoniane) ai team pachistani. Apriti cielo: i
pachistani si sono fortemente risentiti sostenendo che Maradona non
sa proprio nulla del calcio pachistano di cui la stampa locale ha iniziato a enumerare medaglie e vittorie.
In
cerca di nuovi fronti dove proiettare la sua ombra calcistica,
Maradona ha fatto buon viso a cattivo gioco e ora pare che verrà a
Islamabad. Per fare che? Immaginiamo che, oltre le scuse, ci possa
essere un negoziato o qualche accordo forse non meno complicato di
quello che il governo sta a fatica tessendo coi talebani. E che forse
insegnerà al Pibe a tenere la lingua a freno.
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