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sabato 24 maggio 2014

Nawaz dice si a Modi

Mentre Islamabad ha finalmente deciso di rispondere positivamente all'invito di una visita a Delhi lunedi prossimo, nel Paese dei puri la guerra infuria.

I talebani del Pakistan (Ttp) son tornati a farsi sentire nella capitale dopo che da aprile (strage al mercato della verdura) la città era in stato di massima allerta ma rimasta scevra da attacchi terroristici. Mentre scriviamo non c'è una rivendicazione ufficiale, ma appare abbastanza chiaro che le due esplosioni di stamane nel cuore della città simbolo del potere, pur se hanno fatto poche vittime poiché sono avvenute nelle primissime ore del mattino, sono la reazione a tre giorni di intensi bombardamenti dall'aria e da terra accompagnati da operativi di terreno nel Nord Waziristan, il cui bilancio supera le ottanta vittime. Il governo chiarisce che non ci sarà tregua finché il Ttp non annuncerà un cessate il fuoco e ha puntato gli obici principalmente sulle bande di “stranieri” alleati del Ttp (soprattutto uiguri dell'East Turkestan Islamic Movement o Etim, secessionisti del Turkestan cinese che Pechino chiama Xinjiang e su cui Islamabad ha recentemente ricevuto pressioni dal potente vicino). Ma la notizia importante di oggi è un'altra.


Anche la stampa internazionale riporta con evidenza il fatto che il premier pachistano Nawaz Sharif ha accettato di partecipare all'evento che lunedi celebrerà l'insediamento di Narendra Modi a primo ministro dell'Unione. Un passo importante e distensivo (da ambe le parti).

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