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domenica 7 settembre 2014

I travasi della guerriglia e i nuovi fronti jihadisti

In un momento in cui ci si sforza di capire com'è composto il nuovo fronte jihadista e mentre diversi organi di stampa sostengono che sia in atto un travaso di “stranieri” dalle aree del Pakistan e dell'Afghanistan verso i nuovi vecchi fronti qaedisti (ormai ex qaedisti in gran parte) di Siria e Iraq, alcune notizie provenienti dal Pakistan meritano di essere osservate.

Come forse i lettori ricorderanno, nel marzo scorso il Ttp, l'ombrello dei pachistano talebani – ha dovuto fare i conti con una faida interna per il controllo dei Meshud, la potente tribù che ha dato i natali a gran parte dei capi del Ttp. La faida è scoppiata tra i seguaci di Sheryar Mehsud (che si rifà al leader Hakimullah ucciso nel novembre 2013) e un gruppo capitanato da Khan Said Sajna (sempre un meshud). La faida aveva messo in difficoltà mullah Fazlullah, capo fino ad allora riconosciuto dell'intero Ttp. Ma alcuni giorni fa Fazlullah ha assistito a un'altra assai più vasta scissione interna del movimento con la formazione di un nuovo gruppo che si chiama Jamatul Ahrar che, secondo il suo portavoce Ehsanullah Ehsan (già portavoce ufficiale del Ttp), godrebbe del sostegno di 7-8 comandanti talebani su dieci. Un colpo duro per “Radio Mullah” cui ora se n'è aggiunto un altro.



Adesso infatti, i talebani del Punjab, una fazione indipendente e importante riconducibile all'ombrello del Ttp (il cui cuore sono le aree tribali), ha fatto sapere venerdi scorso che smetterà di combattere in Pakistan e che d'ora innanzi incentrerà la sua azione in Afghanistan. Un segnale che conferma le divisioni interne al Tehreek-e-Taleban Pakistan (TTP), ma anche un cambio di strategia nella galassia jihadista pur se per ora non sono chiari i rapporti tra il gruppo punjabi capitanato da Ismatullah Muawiya e il nuovo Jamatul Ahrar né qual è la strategia di questi ultimi.

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