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domenica 23 agosto 2015

Thailandia: la bomba e la nuova Costituzione

L'identikit dell'attentatore di Bangkok
A cinque giorni dalla strage di Bangkok, gli investigatori tailandesi sembrano per ora brancolare ancora nel buio. L'attentato in pieno centro, avvenuto in una zona molto frequentata e a ridosso di un piccolo tempio buddista dedicato a Brahma, non ha per ora che due riflessi politici evidenti: il primo è che polizia ed esercito non sembrano avere una pista e per ora si limitano a smentire le ipotesi circolate in questi giorni senza però escluderne nessuna, il che non fa loro fare una brillante figura. Il secondo è che la vicenda sta facendo passare in secondo piano l'approvazione della nuova costituzione voluta dal governo militare (civile in realtà ma il cui premier è il generale Prayuth Chan-ocha, a capo dell'esercito da cinque anni e autore del colpo di Stato del maggio del 2014).

La nuova costituzione è nelle mani del Consiglio nazionale per la riforma cui è stata consegnata da un Comitato costituente (Cdc) sul cui sito si può leggere (in tailandese) il testo: è molto lungo e pieno di particolari in linea con un governo di salute pubblica. Prevede un “Comitato di crisi” dai contorni confusi che, a certe condizioni, può prendere il posto di un governo eletto dalle urne. E, guarda caso, prevede che il premier possa essere un non parlamentare. Una costituzione evidentemente nelle grazie di Prayuth....

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