Visualizzazioni ultimo mese

Cerca nel blog

Translate

martedì 21 luglio 2009

ORDINE E PULIZIA...A BAGRAM

L'esercito americano vuol mettere ordine nella prigione afgana di Bagram, un sito ricavato da un vecchi hangar sovietico nella grande base militare americana a Nord di Kabul, considerata dai pochi che l'hanno visitata peggio del carcere di Guantanamo.

All'origine della svolta, sostanziata da un memo del capo di stato maggiore ammiraglio Mullen a tutti i comandanti in servizio in Afghanistan per cambiare il pugno di ferro in guanto di velluto con i detenuti, ci sarebbe un dossier fotografico sugli abusi in carcere, secretato dallo stesso Obama nel maggio scorso, e un'ennesima rivolta carceraria proprio a Bagram nelle scorse settimane, quando i detenuti si sono rifiutati di lasciare le proprie celle per protestare su una carcerazione senza regole e l'incertezza del giudizio. Una rivolta che segue una più violenta manifestazione di protesta a dicembre nel carcere di Pol-i-Charki – la più vasta prigione del paese e dove sono già stati trasferiti da Bagram oltre 300 sospetti talebani – nella quale vennero uccisi otto prigionieri.

La rivelazione del New York Times segna dunque un'evoluzione della strategia americana in Afghanistan che, oltre che nelle piantagioni di papavero, cerca di intervenire su altri dossier sensibili. Bagram, accanto al tema delle vittime civili nei bombardamenti aerei che il presidente ha già ordinato di cercare di limitare drasticamente, è uno di questi. Non solo per il suo riflesso sul territorio ma anche per le critiche più volte sollevate dai paladini dei diritti umani negli Stati Uniti. Infine, la giustizia e Bagram, sono tra i tasti più sensibili anche per il Comitato internazionale della Croce rossa – l'unico che può visitare i detenuti – e la missione Onu in Afghanistan (Unama) che, in gennaio, ha descritto in un rapporto le ripetute violazioni praticate nelle carceri da polizia, giudici e guardie afgane. Rese forse più facili... proprio dal cattivo esempio di Bagram.

La prigione di Bagram contiene attualmente circa 600 detenuti, relativamente pochi rispetto ai 15mila incarcerati nelle prigioni afgani o anche solo rispetto ai 4.300 di Pol-i-Charki, dove inizialmente gli americani avrebbero voluto creare un apposto braccio per i guerriglieri imprigionati a Bagram. Ma dopo averne trasferiti circa 360 le cose si sono fermate ed è andato avanti il progetto di costruire sempre a Bagram una nuova prigione nei campi attigui alla base aerea: dove ospitare non solo talebani e sospetti jihadisti locali ma anche i prigionieri rinchiusi a Guantanamo o arrestati in altre parti del mondo, dall'Irak alle Filippine...

Leggi tutto

Nessun commento: