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giovedì 2 maggio 2013

LA TABELLA DI MARCIA DEL POST 2014


Se per tentare di definire il futuro dell'Afghanistan si può prendere per certo il fatto che per la fine del 2014 si completerà il ritiro delle truppe ISAF/NATO, tutto il resto appare come una nebulosa. Elezioni presidenziali (previste sempre per il prossimo anno), futuri assetti di potere interno e processo di pace, economia, rapporti con i paesi confinanti: sono tutti elementi di incertezza.

In realtà
, anche l'uscita di scena della NATO pone non pochi problemi. Il ritiro delle truppe ISAF/NATO è in corso da tempo, ma ogni paese della coalizione lo sta declinando a suo modo con un coordinamento solo apparente di Bruxelles: la “exit strategy” è definita secondo esigenze nazionali. Di per sé la cosa non sembra preoccupare particolarmente il governo afgano: che nel tal paese si acceleri e nell'altro si prolunghi la ferma, la scadenza è il dato cui, più o meno obtorto collo, tocca conformarsi. Ma tutta una serie di questioni restano aperte sul piano militare: le più importanti riguardano gli americani, con cui il presidente Karzai ha aperto un vero e proprio contenzioso negli ultimi mesi.

La tattica adottata dal presidente afgano è abbastanza evidente: in cerca di consensi per ritagliarsi una posizione importante nel futuro del paese, ha criticato duramente gli USA sul punto più sensibile, cioè lo status delle truppe (10-12.000 unità) che resteranno dopo il 2014....segue su Lettera22

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