
A detta dei militari italiani questa apparecchiature erano nascoste “in una vasta area tra i picchi di alcune montagne rocciose”. Due ripetitori sono stati distrutti “attraverso il fuoco diretto dei cannoni a canne rotanti da 20mm di quattro elicotteri A-129 ‘Mangusta’” e dopo che “due elicotteri NH-90, prima di autorizzare l’apertura del fuoco, hanno confermato la posizione degli apparati e verificato che non vi fosse la possibilità di danni collaterali (zero civilian casualties: nessuna vittima civile)”. Rassicurante.
C'è anche un terzo ripetitore radio distrutto “mediante l’impiego di armamento a guida GPS impiegato da una coppia di velivoli AMX in forza al Task Group ‘Black Cats’ della Joint Air Task Force (JATF) dell’Aeronautica Militare”. Per dirla in due parole, gli Amx sono i nostri caccia (che hanno sostituito i Tornado) spediti in Afghanistan allo scopo di operazioni ricognitive. Poi sono stati armati e da questa estate sparano. Rassicurante?
La Difesa chiosa: “L’operazione rappresenta un felice esempio di coordinamento delle diverse capacità che il contingente italiano è in grado di esprimere sul territorio, al fine di rendere più sicura l’area e accrescere la fiducia della popolazione locale nell’abilità delle forze di sicurezza di contrastare la criminalità e gli insorti nell’attuale delicato periodo di transizione”. In una parola, i locali sono felici di questi bombardamenti, come si evince dalle manifestazioni di piazza o dalle rimostranze del governo afgano quando aihmé ci va di mezzo qualche civile. Ma qui pare che non sia il caso. Felice esempio di coordinamento. Assai rassicurante.
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