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sabato 29 settembre 2018

Luci e ombre della guerra infinita

Dal Paese della guerra e della confusione infinita arrivano due notizie di segno opposto. La prima dice che funzionari del governo afgano e talebani si sono incontrati in Arabia saudita per discutere di uno scambio di prigionieri in cambio della garanzia che le elezioni previste in ottobre si possano svolgere pacificamente. La notizia è anche che sarebbe stato il fallimento, forse temporaneo, di colloqui diretti tra americani e talebani a convincere parte della guerriglia a parlamentare con i “burattini” del governo di Kabul, come i talebani definiscono l’esecutivo di Ashraf Ghani.

L’altra notizia riguarda invece la conferma dell’arrivo in Afghanistan dell’ultima generazione di F-35 della Lockheed Martin: F-35B Lightning II, un aereo da combattimento in grado di decollare e atterrare anche in condizioni estreme. Giovedi scorso, confermando le indiscrezioni del giorno prima fornite dalla Cnn, avrebbe compiuto il suo primo raid contro i talebani. Ovviamente vittorioso. Nel paese della guerra e della confusione infatti la propaganda militare ostenta i successi della nuova politica di Trump: colpire dall’aria sempre di più costringendo i talebani al tavolo negoziale. Ma se il risultato sperato è quantomeno discutibile, l’opzione aerea è già in voga da tempo. Con pessimi effetti. Alcune decine di civili sarebbero stati uccisi da recenti raid aerei congiunti afgano-americani su cui sta indagando la missione di assistenza delle Nazioni Unite in Afghanistan (Unama) che sostiene come le vittime si debbano a errori commessi durante una caccia dal cielo dell'aviazione. I militari chiamati in causa obiettano un vecchio refrain e cioè che fanno il possibile per non colpire i civili e che le morti denunciate non risultano. Ma Unama ricorda anche che gli attacchi aerei – triplicati nell’ultimo anno – avevano già ucciso 149 persone e ferite oltre 200 nella prima metà del 2018, in crescita del 52 percento rispetto allo stesso periodo dell'anno scorso.

Incuranti degli appelli umanitari, i militari fanno arrivare gli F-35B ma non senza polemiche. Il caccia è infatti nell’occhio del ciclone non solo in Italia e il Congresso Usa aveva espresso dubbi su una macchina da guerra che continua a mostrare falle (uno di questi velivoli da 100 milioni di dollari si è appena schiantato vicino alla USMC Air Station Beaufort, South Carolina). Forse i marine, e con loro l’industria bellica, devono aver pensato che si dovrà pur testare se l'ultima generazione di F-35 finalmente funziona. Cosa è meglio di una guerra? I negoziati possono attendere.

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