Visualizzazioni ultimo mese

Cerca nel blog

Translate

domenica 23 febbraio 2020

La prudenza necessaria sulla tregua afgana

La tregua iniziata in Afghanistan alla mezzanotte di venerdi e che dovrebbe preludere alla firma di un accordo tra Stati Uniti e Talebani già a fine mese è la miglior notizia che proviene dall’Hindukush dopo 18 mesi di trattative e gli ultimi vent’anni di guerra (quaranta se li calcolassimo dall’invasionesovietica del 1979). Ma il pragmatismo invita ad essere estremamente prudenti.

Innanzi tutto più che di una tregua si tratta di una riduzione delle ostilità (reduction in violence plan – piano di riduzione della violenza) il che significa che le pistole possono ricominciare a sparare in ogni momento e anche che possono continuare a farlo nelle aree escluse dal piano. Del resto, l’esercito afgano – tagliato fuori dai negoziati come il resto del governo e della società afgana – aveva già messo in guardia che avrebbe tenuto il dito sul grilletto pronti a ogni evenienza. Ieri sera, la televisione afgana ToloNews riferiva infatti di diversi incidenti in Faryab, Uruzgan, Paktia, Balkh, Baghlan, Badghis, Helmand e Kapisa... continua su atlanteguerre

Nessun commento: